Tonnellate di carburante sono fuoriuscite da una nave con bandiera panamense nelle acque di Taranto e hanno creato una chiazza di almeno 800 metri quadrati nella rada di mar Grande. La Capitaneria di Porto avvisa che la “situazione è sottocontrollo” ma l’allarme per l’ambiente e per la popolazione resta. A poche ore dal disastro che ha colpito una zona già a rischio ambientale per le acciaierie dell’Ilva, si contano i danni all’ambiente e all’ecosistema marino.
E’ dalle prime luci dell’alba che il mercantile “East castle” di 8.000 tonnellate ha cominciato a segnalare una falla nella parte inferiore dello scafo e si è ormeggiato al terzo sporgente dello scalo di Taranto, a pochi km dallo stabilimento Riva dove avrebbe dovuto caricare circa 10.000 tonnellate di laminati di acciaio. Da questa mattina si sono riversate in mare tra le 10 e le 15 tonnellate di idrocarburi, ma più della metà sono state recuperate dalla Capitaneria di Porto e da squadre speciali della società tarantina Ecotaras e dell’Arpa, come informano rispettivamente il direttore dell’Agenzia regionale protezione ambiente, Giorgio Assennato
Tutte le procedure di contenimento sono state attivate. La situazione è tenuta sotto osservazione dai tecnici dell’Arpa.
e il responsabile di qualità di Ecotaras, Cosimo Battista
La situazione è sotto controllo, si tratta di un evento circoscritto e al momento non c’è rischio ambientale. Ora stiamo lavorando per limitare i danni, al momento non si conoscono i tempi per il recupero di tutto il carburante, ma abbiamo installato barriere di contenimento per circoscrivere la chiazza.
Nel frattempo i militari della Capitaneria di Porto sono al vaglio degli accertamenti circa la possibilità di uno sversamento involontario degli idrocarburi in mare. Negli ultimi minuti la Capitaneria ha diramato il comunicato stampa con le prime impressionie non si tratterebbe di un incidente
Non è stata una falla, ma è stato uno sversamento creatosi durante le operazioni di trasferimento del gasolio
[Fonti: La Repubblica; AGI News]
[Photo Credit | Thinkstock]
Commenti (1)