Il carbone ci ha portato in una situazione ambientale insostenibile. Ma siccome porta lavoro, bisogna continuare ad investire in quel campo. Questa scriteriata scelta non arriva da un’imprenditore dell’ultima ora ma da Riccardo Puliti, capo della divisione energia della EBRD, la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. In pratica una delle principali banche del Vecchio Continente che si occupano di finanziare i grandi progetti imprenditoriali.
Secondo la teoria della banca, non bisogna opporsi ideologicamente al carbone, dicendo che siccome inquina bisogna eliminarlo. I posti di lavoro e l’economia da rilanciare sono più importanti delle teorie degli ambientalisti convinti, e quindi bisogna sostenere e non abbandonare il combustibile fossile più antico ed inquinante del mondo. La EBRD ha sede a Londra, ma opera in 60 Paesi in tutto il mondo. Negli ultimi anni si è fortemente occupata di politica energetica con il 41% degli investimenti effettuati nel 2012 in questo campo. Per capire in che direzione spinge la banca basti pensare che uno degli ultimi progetti avviati è stato il finanziamento di una centrale di lignite in Slovenia per 100 milioni di euro.
Puliti non ha gradito l’allarmismo circolato in questi giorni quando ha fatto il giro del mondo la notizia del superamento della soglia di 400 ppm di CO2 nell’atmosfera. Il mondo scientifico ha puntato il dito ovviamente sulle emissioni del carbone, e così milioni di persone hanno chiesto, soprattutto in Europa ma anche negli altri Continenti, di abbandonare questa fonte fossile. Non tutti però sono d’accordo. Secondo il chief manager bisogna continuare a credere nella transizione verso un’economia a basse emissioni, e continuerà a spingere verso quella direzione. Ma gli altri pilastri dell’energia non possono al momento essere abbadonati.
Secondo Puliti infatti il vero problema al momento è la sicurezza dell’approvigionamento energetico. Una sicurezza che le rinnovabili non possono fornire. Bisogna anche specificare che la banca non è completamente contro le forme di energia pulita. Anzi, la stragrande maggioranza dei finanziamenti elargiti negli ultimi anni hanno preso proprio la direzione delle rinnovabili. Lascia però basiti una dichiarazione che arriva da uno dei vertici aziendali che, nonostante l’attenzione all’ambiente, continua a sostenere che si debbano sfruttare quei combustibili inquinanti che ci hanno portati a questa situazione di crisi. L’idea è di sfruttare le tecnologie moderne che rendono le centrali a carbone più efficienti. Ma sempre di centrali inquinanti si parla.
Secondo alcune associazioni ambientaliste, in particolare Bankwatch che si occupa di controllare gli investimenti delle banche, dietro questa scelta ci sarebbe la Russia che farebbe pressione sulla EBRD (e probabilmente non solo su di lei) per continuare ad investire sulle fonti su cui si basa proprio l’economia del Paese che, se si abbandonassero carbone, gas e petrolio, sarebbe in ginocchio.
[Fonte: the Guardian]
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