I cani comprendono il punto di vista umano e si comportano tenendone conto, lo conferma uno studio degli scienziati dell’Università di Portsmouth pubblicato su Animal Cognition.
Un interessante studio conferma che i cani non solo comprendono il punto di vista umano ma si comportano anche tenendone conto. Molti amanti degli animali senz’altro si troveranno concordi con quanto evidenziato dagli scienziati dell’Università di Portsmouth. 84 cani hanno preso parte allo studio (in pari proporzioni maschi e femmine). Tra i risultati gli studiosi sottolineano come le possibilità che i cani disubbediscano a un ordine come quello di non toccare un certo cibo aumentino di 4 volte se i cani in questione capiscono di non essere visti dall’uomo. Ancor più interessante è il fatto che queste aumentino di 4 volte quando la luce viene spenta: i cani comprendono il punto di vista umano, sanno di non essere visti al buio e di conseguenza si permettono di rubacchiare con più scioltezza.
I nostri test suggeriscono che i cani decidono che è più sicuro ’rubacchiare’ il cibo quando la stanza è buia, perché comprendono in parte il punto di vista umano
ha spiegato Juliane Kaminski. Si potrebbe pensare che questo studio conferma qualcosa già noto a chi è solito vivere in compagnia di animali, ma occorre considerare che l’etologia solo di recente si sta muovendo verso una seria rivalutazione delle capacità animali. Basti pensare agli studi che ancora oggi puntualmente vengono presentati per provare che determinati animali (pesci e crostacei, soprattutto) provano dolore, quando già altri studi precedenti nonché la vita vissuta sembrano non lasciare dubbi in merito. Questa rivalutazione delle facoltà animali non può che essere accolta con favore (specialmente quando gli esperimenti non comportano sofferenza per gli animali stessi). Crediamo sia ora di rendere giustizia alle possibilità animali, da sempre sistematicamente sottovalutate, spesso senza alcun dato scientifico di supporto.
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