I rifiuti in Campania non sono ancora gestiti in maniera soddisfacente: secondo la Corte di giustizia europea mancano ancora misure risolutive e i piani temporali per le soluzioni future appaiono poco credibili. Si va verso il deferimento davanti alla corte UE in quanto l’Italia non avrebbe eseguito la prima sentenza della corte e per l’apertura di una nuova procedura di infrazione due anni fa.
Di rifiuti in Campania sentiamo parlare poco sui media, negli ultimi tempi. Sembrano lontani i giorni in cui le immagini del caos spazzatura regnavano incontrastate nei telegiornali, eppure ancora oggi la situazione non è per nulla semplice, in Campania. Come abbiamo visto, l’Italia potrebbe presentarsi davanti alla Corte europea per mancata esecuzione della prima sentenza sui rifiuti, mentre intanto la nuova procedura di infrazione del 2011 potrebbe diventare operativa fin da maggio o giugno: ciò significherebbe una poco piacevole multa retroattiva accompagnata da una penale da pagare ogni giorno finché la Campania stessa non starà in regola.
Il ministro Clini si era espresso di recente mostrando un cauto ottimismo nella possibilità di poter evitare un nuovo deferimento, ma come in altre situazioni, le valutazioni del Ministro non appaiono conformi a quelle dell’UE, che dal canto suo ha definito il programma temporale degli interventi e dei miglioramenti della Campania, sotto il profilo della gestione dei rifiuti “non abbastanza credibile”. Non si è invece detto sorpreso della piega presa dagli avvenimenti il sindaco De Magistris.
Il problema dei rifiuti in Campania permane, come l‘UE ci ha appena ricordato, e le conseguenze di una nuova azione disciplinare dal punto di vista finanziario potrebbero essere estremamente pesanti. Ci auguriamo che le nuove, dure parole provenienti da Bruxelles possano fungere da ulteriore stimolo per la soluzione di una situazione che sebbene non si dimostri emergenziale come in passato resta comunque molto grave.
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