Si sapeva che i cambiamenti climatici stavano spostando le mete di migrazione degli uccelli, ma questo è davvero troppo. C’è addirittura una specie di uccello che è rimasto dove si trovava nei mesi invernali, invece di migrare a sud.
Un nuovo rapporto della US Geological Survey pubblicato su Arctic rivela che la cosiddetta “Pacific brant”, cioè un’oca di mare tipica del Pacifico, ha deciso di passare l’inverno nelle zone sub-artiche. In passato, il 90% della popolazione degli uccelli migrava in Messico, con il resto che si spargeva lungo la costa del Pacifico. Oggi ormai quasi un terzo trascorre gli inverni in Alaska. Per renderci conto della situazione, basti dire che almeno 3.000 uccelli rimasero in Alaska durante l’inverno del 1977, mentre oggi, il numero è salito a circa 40.000.
Uno dei motivi di questo cambiamento significativo dei modelli migratori, è che le condizioni invernali sono diventate più ospitali in quelle zone fredde come conseguenza del riscaldamento globale, afferma David Ward, autore principale dello studio e ricercatore USGS:
Questo aumento di migrazioni in Alaska coincide con un riscaldamento generale delle temperature nel Pacifico del Nord e del Mare di Bering. Ciò suggerisce che le condizioni ambientali hanno cambiato le abitudini migratorie di una delle popolazioni più settentrionali di oche.
Il legame tra cambiamento climatico e migrazioni è una vicenda complessa, con i cambiamenti dei venti che giocano un ruolo chiave. 3.000 miglia (quasi 5 mila km) ci sono tra l’Alaska e il Messico. Il cambiamento ha anche a che fare con la disponibilità di cibo. Gli alimenti primari di questi uccelli, le anguille, ora sono abbondanti in Alaska durante l’inverno, e in combinazione con l’aria più calda e la temperatura dell’acqua, le condizioni di vita sono molto più favorevoli di quanto non fossero in passato. Ma favorevole non significa ottimale, dicono i ricercatori.
Gli scienziati prevedono che il cambiamento climatico comporterà anche maggiore variabilità delle condizioni, il che significa che il freddo intenso improvviso potrebbe arrivare nelle aree che sono generalmente considerate più calde. Questo tipo di episodio potrebbe mettere tutta la popolazione a rischio.
Fonte: [Treehugger]