Il presidente USA Barak Obama è deciso a intervenire in prima persona per fermare i cambiamenti climatici bloccando la ricerca di petrolio nell’Artico e mettendo in atto un piano strategico di intervento in tutto il Paese. A dare la notizia, trapelata da una fonte nella Casa Bianca, è il gruppo ambientalista Resource Innovazion Group. Secondo le indiscrezioni l’amministrazione Obama sta puntando ad un “vasto movimento di sensibilizzazione popolare”.
Dopo i disastri causati dal passaggio dell’uragano Sandy e a pochi giorni dallo sfiorato disastro ambientale per la marea nera in Alaska per un incidente di una petroliera della Shell, il presidente Obama si è deciso a scendere in campo per l’emergenza ambientale e di vietare di fatto le ricerche petrolifere nell’Artico, come primo passo del suo piano strategico. I gruppi ambientalisti americani e i suoi più stretti sostenitori sembrano aver ben influenzato il presidente nella decisione, facendolo intervenire in prima persona. Del resto le tematiche ambientali erano state uno dei punti più scottanti del suo secondo mandato e questa volta il presidente USA vuol fare sul serio.
Il piano di sensibilizzazione per contrastare i cambiamenti climatici dovrebbe partire a breve, dopo una prima riunione a Washington e poi nelle altre città del Paese. L’obiettivo è creare una strategia concreta per mettere in atto quanto promesso nelle ultime elezioni. La revisione dei piani di ricerca petrolifera della Shell nell’Artico è già un primo passo verso l’ambiente per l’amministrazione Obama che chiede al colosso del petrolio di condurre un’indagine più meticolosa sulle metodologie di ricerca di idrocarburi per la messa in sicurezza del Mare Artico. Difatti è questa zona la più sfruttata per la ricerca di giacimenti petroliferi e di gas e la richiesta di una metodologia più sicura per l’ecosistema e per l’ambiente potrebbe dare un freno alle compagnie petrolifere, o quanto meno, imporre loro di rivedere i loro metodi di ricerca dell’oro nero.
[Fonte: Adnkronos]
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