In questi ultimi anni ne abbiamo sentite di scuse da parte dei Repubblicani per non prendere provvedimenti contro i cambiamenti climatici. Ma questa probabilmente le batte tutte. Joe Barton, esponente del partito in Texas, si è scagliato ieri contro i dati scientifici, provenienti da decine di studi differenti di tutto il mondo, i quali dimostravano come se in alcune zone c’è una forte siccità mentre in altre avvengono alluvioni devastanti è colpa dei cambiamenti climatici. Ma Barton non è d’accordo con questa tesi.
Il motivo? Nel Vecchio Testamento della Bibbia infatti, si parla del Diluvio Universale. Il senatore è andato così in pubblico ed ha dichiarato:
Se credete nella Bibbia, potreste dire che il Diluvio Universale sia un esempio di cambiamento climatico. Sicuramente non lo è stato perché all’epoca l’umanità non aveva gli idrocarburi sovrasviluppati.
Un ragionamento che non fa una piega, direi. Ma perché un politico si deve esporre al ridicolo in questo modo? Come sempre per interesse. E quando si parla di interesse per i Repubblicani, è perché di mezzo c’è il petrolio. Barton infatti ha presentato questa sua strampalata tesi durante un convegno in cui si dibatteva sulla possibilità o meno di costruire un contestatissimo oleodotto che trasportasse le sabbie bituminose dall’Alberta al Texas. Abbiamo recentemente visto cosa siano in grado di fare le sabbie bituminose in oleodotto, e così per contrastare le polemiche, si punta sul fattore religioso. Barton, come tutto il suo partito, nega il concetto di riscaldamento globale, in particolar modo se indotto dalle attività umane, e per lui la storia dei gas serra derivanti dai combustibili fossili è tutta un’invenzione.
Ad ogni modo Barton non è nuovo a sparate del genere. Nel 2010, in pieno fervore dell’indignazione dell’opinione pubblica per la marea nera del Golfo del Messico, lui fu l’unico a difendere l’immagine della BP, probabilmente l’unico politico al mondo, diventando così il bersaglio dello scherno di milioni di americani. Secondo Barton era una vergogna che la Casa Bianca avesse chiesto 20 miliardi di danni all’azienda perché una società privata non può essere esposta a scossoni del genere, arrivandosi persino a scusare personalmente e a nome della politica americana con i vertici britannici. Evidentemente i personaggi politici discutibili non ci sono solo in Italia.
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