Che i cambiamenti climatici cominciano ad avere i loro effetti sul Pianeta e sulle condizioni meteorologiche lo vediamo tutti i giorni e il gelo e le temperature record sotto i 23,8 gradi raggiunti da alcune città dell’Italia ne sono un triste esempio; così come il caldo torrido e l’afa che si sta abbattendo sugli USA in modo inspiegabile fino a qualche decennio fa. Eppure una ricerca condotta da un gruppo di scienziati tedeschi, guidati da Werner Weber, e pubblicata sul tabloid tedesco “Bild” ritiene che non sia solo l’uomo il responsabile di tutto questo: il surriscaldamento globale, l’aumento delle temperature di 0,8 gradi, è dovuto almeno per il 50% dal sole, la nostra stella.
Lo studio, che prende le mosse da una ricerca di qualche anno fa dal già ministro dell’Ambiente tedesco Fritz Vahrenholt, vede nei campi magnetici sprigionati dalle macchie solari la causa delle variazioni di temperatura terrestre. Questo fenomeno spiegherebbe il clima della terra nel corso dei secoli, corrispondente ai diversi cicli solari magnetici. Circa 1.000 anni fa, secondo questi studi, la Groenlandia oggi inaccessibile per le temperature polari, sarebbe stata un’isola tanto calda quanto ricca e fertile per l’agricoltura.
Dal 1700 al 1995 l’attività solare avrebbe raggiunto il valore più alto registrato negli ultimi 400 anni e quindi, per l’equipe tedesca, ogni intervento dell’uomo per ridurre le emissioni di CO2 e i gas serra sarebbe inutile laddove è il sole ad aumentare la temperatura terrestre, le comunità scientifiche internazionali e gli esperti dell’ONU potrebbero interrompere le loro azioni di salvaguardia e tutela della biodiversità. Sempre secondo i ricercatori, l’attività solare dal 1995 è in calo e nel 2030 diminuirà considerevolmente, abbassando di nuovo le temperature della Terra. Che non si tratti solo di congetture ma di verità, viste le molte accuse e le polemiche del professor Vahrenholt con i politici simpatizzanti per le associazioni ambientaliste?
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