Non è semplice capire come i cambiamenti regionali delle precipitazioni, che dovrebbero derivare dal cambiamento climatico globale, possano incidere sugli approvvigionamenti di acqua. Ora, una nuova analisi guidata da ricercatori del MIT ha rilevato che i cambiamenti nelle acque sotterranee potrebbero in realtà essere molto maggiori rispetto alla modifiche delle precipitazioni stesse.
Ad esempio, in luoghi dove le precipitazioni annuali possono aumentare del 20% a causa dei cambiamenti climatici, le acque sotterranee potrebbero subire un incremento del 40%. Al contrario, l’analisi ha evidenziato, in alcuni casi, che ad una diminuzione del 20% delle precipitazioni potrebbe corrispondere una riduzione del 70% delle falde acquifere, un colpo potenzialmente devastante in regioni aride e semi-aride.
Ma l’esatta complessità deriva da una combinazione di fattori (tipo di suolo, vegetazione, l’esatta tempistica e la durata delle precipitazioni), per cui gli studi saranno necessari per ogni regione al fine di prevedere la possibile gamma di risultati. La ricerca è stata condotta da Gene-Hua Crystal Ng, un ricercatore del MIT nel Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, insieme a King Bhumipol, professor Dennis McLaughlin e il professor Dara Entekhabi del Bacardi Stockholm Water Foundations, e Bridget Scanlon, ricercatrice presso l’Università del Texas.
“Sembra che i cambiamenti nella falda possano essere addirittura superiori ai cambiamenti climatici. Per una determinata percentuale di variazione delle precipitazioni, possiamo avere cambiamenti ancora maggiori rispetto al tasso di ricarica della falda.”
Tra i fattori più importanti, secondo il team, c’è il tempismo e la durata delle precipitazioni. Per esempio, c’è una grande differenza se si tratta di un grande temporale o di precipitazioni molto più piccole e frequenti, e se la maggior parte delle precipitazioni si verificano in inverno o in estate. Se tanta pioggia cade mentre le piante sono in crescita, gran parte dell’acqua può essere assorbita dalla vegetazione e reimmessa nell’atmosfera attraverso la traspirazione, in modo molto da farne arrivare poca giù nella falda acquifera. Allo stesso modo, se un aumento globale delle precipitazioni si presenta sotto forma di piogge più forti, o più piccole ma frequenti, cambia il modo di assorbimento dell’acqua, perchè le piogge frequenti nutrono gran parte delle piante ma rischiano di affogarle, mentre quelle più intense possono avere più probabilità di saturare il terreno e aumentare l’effetto della falda.
Commenti (1)