I mutamenti climatici in corso stanno sconvolgendo l’habitat di numerose specie viventi, primo tra tutti proprio l’uomo, causa della distruzione devastante che sta attraversando la Terra, sfruttata fino ai limiti del possibile.
Molti animali si sono già estinti, centinaia di altre specie occupano la lista rossa degli esseri viventi in pericolo. Anche molte piante, con il venire meno delle condizioni climatiche favorevoli alla peculiarità delle loro esigenze, sono scomparse del tutto o comunque sono fortemente minacciate.
Tuttavia il riscaldamento terrestre e gli sconvolgimenti negli equilibri ambientali, non sembrano essere nocivi a tutte le specie.
Gli squali, ad esempio, e gli altri grandi predatori marini navigano ora anche in acque antartiche e si inoltrano in ecosistemi marini prima a loro del tutto estranei. Sembra un po’ la rivincita dei cattivi, dal momento che a giovare dei cambiamenti climatici sono anche le piante esotiche invasive, che prendono sempre più terreno, a discapito delle specie autoctone indebolite dallo stravolgimento del loro habitat.
E’ quanto affermato da un team di scienziati della University of Florida e del Netherlands Institute of Ecology in un recente studio riportato sulla rivista on-line Nature. Gli studiosi hanno scoperto che alcune piante potrebbero diventare particolarmente invasive ed espandersi a macchia d’olio in luoghi che prima erano troppo freddi per il loro insediamento. Come dichiarato da uno degli autori dello studio, il biologo olandese Koen JF Verhoeven:
Questa ricerca è la prima a suggerire che i meccanismi che aiutano le specie invasive quando si spostano da un continente all’altro sono strettamente dipendenti proprio dal cambiamento climatico. Le piante possono essere così capaci di prevaricare sulle specie d’origine del posto in cui si insediano.
La distribuzione di molte specie si sta spostando a causa dei cambiamenti climatici e delle variazioni di uso del suolo. I ricercatori hanno confrontato alcune specie di piante esotiche che si sono recentemente stabilite in Millingerwaard, una riserva naturale dei Paesi Bassi, con specie autoctone.
A differenze delle piante native, le piante esotiche risultavano maggiormente resistenti ai germi e ai microbi del suolo. Il riscaldamento terrestre, secondo gli esperti, rappresenta dunque una minaccia per la biodiversità, favorendo le piante adatte ai climi caldi e portando alla scomparsa di numerose altre specie.
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