Nei primi nove mesi di quest’anno oltre 21.000 persone sono morte in tutto il mondo a causa di eventi legati al clima, secondo un nuovo rapporto di Oxfam. Si tratta di più del doppio dei morti di tutto il 2009. Questa notizia purtroppo non ci sorprende nemmeno più di tanto, dopo aver assistito alle inondazioni in Pakistan, alle ondate di calore in Russia, e all’innalzamento del livello del mare nelle nazioni insulari come Tuvalu. Ed anche i casi italiani di esondazione dei fiumi non sono da meno.
Oxfam ha rilasciato il suo rapporto in tempo per l’inizio dei colloqui sul clima di Cancun, in Messico. Nonostante le aspettative non ottimistiche per un progresso delle trattative, l’organizzazione spera di sottolineare che, mentre il congresso di Copenaghen potrebbe non essere riuscito bene, e la politica climatica degli Stati Uniti possa sembrare irrimediabilmente apatica, il riscaldamento globale è ancora un problema.
Un problema che, come sempre, devono pagare le popolazioni più povere:
Quest’anno assistiamo a più eventi estremi rispetto alla media decennale di 770. E’ uno degli anni più caldi mai registrati con il Pakistan che ha raggiunto i 53,7 ° C, la temperatura più alta mai vista in Asia. Quest’anno ha visto enormi sofferenze e perdite dovute a catastrofi climatiche estreme. La situazione è destinata a peggiorare, quando il cambiamento climatico stringerà la morsa
ha affermato Tim Gore, autore della ricerca. 2.000 persone sono morte solo nelle alluvioni violente in Pakistan, e secondo lo studio durante l’ondata di caldo in Russia, il tasso di mortalità giornaliera a Mosca è raddoppiato, e molti altri decessi sono stati causati dagli incendi e colpi di calore in altre parti della nazione. E questi sono solo i due esempi più pubblicizzati di condizioni meteorologiche estreme.
Per questo motivo Oxfam chiede un Fondo per il clima da stabilire a Cancun, dove stanziare aiuti per le nazioni più povere colpite dal cambiamento climatico, per aiutarle a prepararsi ai disastri legati al clima che si verificheranno in futuro, e per far fronte all’incremento del livello del mare e all’aumento della pioggia. Il gruppo chiede ai governi di trovare nuovi modi di raccogliere fondi per aiutare i poveri a fronteggiare il cambiamento climatico, ricordando che la loro mitigazione e l’adattamento iniziale saranno molto meno costosi dei rimedi alle catastrofi che ne seguiranno. In conclusione lo studio lascia capire che non c’è più tempo per tentare di evitare gli effetti dei cambiamenti climatici, ma bisogna concentrare le forze nel tentativo di far fronte alle conseguenze.
[Fonte: Treehugger]
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