La CO2, uno dei gas serra imputati del riscaldamento globale ed il cui aumento sarebbe in parte legato all’inquinamento provocato dall’uomo, è in calo. Si tratta di una buona notizia che giunge dalle rilevazioni fornite da uno studio effettuato dai ricercatori del Center for International Climate and Environmental Research di Oslo e pubblicato dalla rivista di divulgazione scientifica Environmental Research Letters.
I dati si riferiscono alle emissioni globali di CO2 relative all’anno 2009. Il decremento riportato è pari all’1,3% e fa riflettere il fatto che si sia registrato un più basso livello di anidride carbonica nonostante i tassi si siano elevati notevolmente in molti Paesi in netta espansione economica, in primis la Cina e l’India.
Ciò significa che se alcuni Paesi hanno accelerato, altri hanno diminuito il loro impatto, forse a causa della crisi economica, che ha spinto molte nazioni industrializzate a rimanere ferme, a rallentare. O forse per il rincaro del costo della benzina che ha portato molti cittadini delle metropoli e non ad usare meno le quattroruote o l’aereo, optando per mezzi pubblici come il treno. Si viaggia meno, si acquista meno, si produce meno e questo è ovvio che ha un impatto nel far calare la media complessiva di emissioni di CO2 di un Paese. Certo è che è la prima volta, da dieci anni, che si registra un calo. Ne avevamo già parlato mesi fa su Ecologiae, ed oggi l‘impatto della crisi nella diminuzione delle emissioni è stato ulteriormente avvalorato da questi risultati. Spiega Gunnar Myhre, uno degli autori dello studio, che
la diminuzione delle emissioni va di pari passo con la crisi dell’economia ma Cina e India ne sono stati toccati molto meno degli altri. Il problema è che in Cina le emissioni crescono più dell’economia, e questo è dovuto agli ingenti investimenti in settori come l’acciaio e il cemento che sono fortemente inquinanti. Inoltre, grazie alle forti esportazioni, il Paese non beneficia solo dei piani di stimolo dell’economia propri, ma anche di quelli degli altri Paesi.
La Cina resta in vetta alla classifica delle nazioni più inquinanti: pensate che produce da sola il 24% delle emissioni di CO2 mondiali e che nel 2009 ha fatto registrare un incremento pari al 9%. Seguono gli USA con il 17% e l’UE con l’11%.
Male anche l’India con un tasso di crescita del 6% e Paesi emergenti come il Brasile. Il rischio è che, con la ripresa economica, ed il ripristino delle attività industriali a pieno regime, le emissioni potrebbero tornare presto ad aumentare vertiginosamente, o almeno se l’industria ed i consumi non vengano ripensate, in misura sempre maggiore, in ottica green.
[Fonte: Ansa Ambiente&Energia]
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