Come prassi da anni, l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) fornisce i dati sullo stato di salute degli uccelli che transitano in Italia, in modo da regolare la legge sulla caccia. Quest’anno i dati forniti dall’organizzazione sono molto preoccupanti, tanto da aumentare il numero delle specie che non si possono cacciare in quanto considerate in pericolo di estinzione, e ridurre la stagione della caccia ad appena 3 mesi e mezzo.
E la risposta del Governo qual è stata? Anziché attenersi a queste indicazioni, come previsto dall’articolo 18 della legge 157/92, che prevede l’obbligatorietà del parere ISPRA, ha chiesto un nuovo tavolo all’Istituto, probabilmente per ritrattare le indicazioni. Per questo è insorta la LIPU, Lega Italiana Protezione Uccelli, in quanto si teme che il Governo possa “far da solo”, non tenendo conto delle linee guida del suo stesso istituto scientifico.
Apprendiamo da un’interrogazione parlamentare dell’on. Cenni che il ministero delle Politiche agricole avrebbe avviato un lavoro, peraltro affidato a organizzazioni di cacciatori, per rivedere le indicazioni tecnico-scientifiche fornite dall’Ispra, in merito allo stato di conservazione degli uccelli e ai periodi di migrazione. Indicazioni che l’ISPRA ha già elaborato e fornito con dovizia di particolari. Se confermata, è un “iniziativa grave” e da stoppare immediatamente
riferisce la LIPU-BirdLife Italia in una lettera inviata al ministro Romano, nel tentativo di fermare qualsiasi tentativo di prevalicazione.
questi dati non provengono da alcuna iniziativa estemporanea ma sono il frutto di anni di ricerche, elaborazioni e studi sul campo di assoluto prestigio scientifico e condotte da ricercatori italiani di valore mondiale. E’ bene inoltre ricordare che già nei primi anni 2000 l’Ispra ha fornito alla Commissione europea le informazioni necessarie sulla situazione degli uccelli in Italia (in particolare sulle fasi della migrazione) integrandole su richiesta comunitaria, sia nel 2003/04 che nel 2008, con dati che hanno confermato quanto già noto e anzi rafforzato la necessità di maggiori tutele per gli uccelli. Come se non bastasse, l’Ispra ha di recente realizzato una straordinaria opera scientifica, l’Atlante delle Migrazioni, che rappresenta la summa delle informazioni necessarie a capire le abitudini migratorie degli uccelli.
E nonostante tutto questo ci sarebbe in atto un tentativo di superare queste indicazioni per accontentare quei cacciatori che vogliono indiscriminatamente sparare a tutto ciò che si muove, e poco importa se quell’uccello che stanno per ammazzare sia l’ultimo della sua specie.
Non parteciperemo ad alcun tavolo tecnico che voglia strumentalmente cambiare le carte in tavola
avvertono dalla LIPU, che aggiunge di avere l’intenzione di segnalare l’infrazione alla Comunità Europea. Vedremo se il Ministro Romano risponderà a queste sollecitazioni.
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mario fiore 8 Ottobre 2014 il 6:56 am
Ammazzano co il gusto di far vedere.