Caccia in deroga, l’UE dice basta e prepara multe per l’Italia: forse che la minaccia pecuniaria riuscirà a installare un briciolo di senso nel nostro paese? Ogni anno vengono continuamente concesse, senza sosta, autorizzazioni di caccia in deroga alle leggi comunitarie e con grande protesta di tutte le associazioni ambientaliste e animaliste, e spesso anche dello stesso Ministero dell’ambiente. Ora è davvero giunto il momento di finirla.
Legambiente, LAV, Lipu, WWF, Cabs, Enpa, tutti uniti nel chiedere, ancora una volta, un cambiamento sulla questione della caccia in deroga, scrivendo direttamente al ministro dell’ambiente Andrea Orlando e al premier Enrico Letta. Il 2 luglio la Commissione Europea ha scritto all’Italia di dare definitivamente un taglio alle assurde e scriteriate concessioni di caccia in deroga alle leggi europee, minacciando che se non sarebbero state prese misure al fine di impedire che
tali deroghe producano i loro effetti, la Commissione europea non avrà altra scelta che presentare un secondo ricorso dinanzi alla Corte di Giustizia Ue, proponendo l’imposizione di sanzioni pecuniarie contro la Repubblica Italiana.
Le associazioni hanno scritto a Letta e Orlando poiché il 31 luglio è stata approvata dalla Camera la Legge europea 2013 senza il recepimento delle indicazioni comunitarie.
Perché il ministro Moavero non ha informato il Parlamento di una nota così puntuale, che consentiva di risolvere definitivamente una pesante procedura d’infrazione? Siamo di fronte a un fatto inspiegabile, se non con una certa sudditanza del governo e di taluni settori delle amministrazioni pubbliche alla lobby più marginale del mondo venatorio, quella della caccia ai fringuelli.
Qual è il problema, in sostanza? Che con la riforma approvata permangono finestre che permettono la prosecuzione delle infrazioni. Le associazioni riconoscono maggiori difficoltà per varie regioni di continuare con la pratica della caccia in deroga, ma senza chiudere definitivamente la questione. E come abbiamo avuto modo di vedere nel corso degli anni, le autorità non hanno mai perso l’occasione di esprimersi in favore della caccia anche in violazione della legge (per poi essere riprese dalla magistratura), il che ci porta a credere che gli spiragli per le infrazioni possano essere, effettivamente, sfruttati.
La richiesta delle associazioni, come è facile intuire, è quella dell’adozione di nuove misure in tempi brevissimi, al fine di chiudere una volta per tutte il discorso sulle infrazioni della caccia in deroga. Saranno ascoltate? Sotto il rischio della sanzione pecuniaria per l’Italia, ci auguriamo di sì.
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