Quando leggi certe notizie viene da pensare che facciamo bene a difendere i diritti degli animali perché spesso sono più intelligenti delle persone. O almeno hanno una sensibilità diversa che di certo non sconfina nella violazione dei diritti altrui. Federfauna, un nome che può trarre in inganno, può sembrare a qualcuno la sigla di qualche associazione che difende i diritti degli animali. Ed invece è esattamente l’opposto, difende i diritti dei cacciatori e degli allevatori. Allevatori di qualsiasi tipo, da quelli bio a quelli visti in molti video che prendono a calci le mucche che non producono abbastanza latte.
Ora, dopo anni di proteste e battaglie, l’associazione sale alla ribalta per un’iniziativa, speriamo provocatoria e che non trovi mai compimento: il premio Hitler. Sì perché a nessuno poteva venire in mente di dare il nome del più grande mostro di tutti i tempi ad un premio. Questo riconoscimento verrà assegnato al peggior animalista dell’anno. Non conosciamo i criteri con cui verrà scelto e non vogliamo nemmeno conoscerli, ma il principio che sta alla base dell’iniziativa fa venire i brividi:
Noi non prendiamo le parti di Hitler, ci mancherebbe, vogliamo però fare una trasposizione tra nazismo e animalismo. Il nostro premio si basa su riferimenti storici precisi. Forse non tutti sanno che Hitler era un’animalista convinto. Era vegetariano, e aveva un’adorazione parossistica per il suo cane, che considerava più degno delle persone. A lui si deve la prima legge di tutela degli animali, nel ’33.
Ma se Hitler, tra tante atrocità, nella sua vita ha fatto qualcosa di giusto, perché farlo passare per sbagliato? Ma non finisce qui.
Noi vogliamo richiamare l’attenzione sul fatto che spesso gli animalisti difendono gli animali, ma poi mancano di rispetto alle persone, arrivando anche alle minacce nei confronti di chi non la pensa come loro. Ecco c’è bisogno di mettere un pò di ordine tra una seria tutela degli animali, e le posizioni di comodo di molte persone.
Forse se Federfauna pensasse a punire quegli allevatori che tengono gli animali stipati in gabbie in cui non possono nemmeno muoversi, o facesse qualcosa per evitare che i cacciatori anziché sparare ai cinghiali sparino ai propri figli o ad innocenti passanti, non troverebbe il tempo da dedicare a persone che si battono per i diritti di altri esseri viventi.
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monica beverina 17 Novembre 2012 il 8:55 pm
un ironia, se tale vuole essere, degna solo della categoria
Marco Mancini 19 Novembre 2012 il 10:31 am
purtroppo non c’è tanta ironia ma solo cattivo gusto come chi uccide gli animali “per sport” può avere
Gianni Severi 18 Novembre 2012 il 2:53 am
Io invece propongo il premio San Francesco per i cacciatori (categoria che tanto piace a Federfauna, insieme a pellicciai, vivisettori, macellatori di cavalli, ecc.); almeno, corbelleria per corbelleria, pareggiamo un po’ i conti.