Caccia, clima sempre più rovente tra associazioni ambientaliste, Governo palesemente ed in gran parte schierato dalla parte delle doppiette, e cacciatori. Nelle ultime ore, ad indignare gli animalisti è la sanatoria n. 2242 che porta la firma dei Senatori della Lega Nord Divina e Pittoni. Per l’ENPA, la LIPU ed il WWF si tratta di una brutta pagina legislativa dal momento che va a favore di chi viola la legge. Unite in un fronte comune contro quella che definiscono un’offesa alla legalità ed al diritto, le associazioni chiedono alle istituzioni di fare un passo indietro, appellandosi al Senato chiamato a votare oggi il tanto discusso ed opinabile provvedimento.
L’obiettivo di questa sanatoria è salvare dalle multe alcune centinaia di cacciatori trentini. L’appello della LIPU e delle altre associazioni è di fermare questa indecorosa “leggina”:
Chiediamo a tutti i Senatori della Repubblica di opporsi alla leggina n. 2242 a firma dei Senatori della Lega Nord Divina e Pittoni che domani sarà in discussione nell’aula di Palazzo Madama: una leggina “di autentica interpretazione” che per salvare dalle multe alcune centinaia di cacciatori trentini, non esita a modificare la normativa nazionale sulla tutela della fauna e regolamentazione della caccia.
Una legge che andrebbe contro quanto stabilito dalla 157/92, come spiegano le stesse associazioni, un provvedimento che
stabilisce infatti il principio della opzione esclusiva di caccia, vale a dire la possibilità per chi spara di poter esercitare una sola delle forme di attività venatoria previste:o vagante in zona alpi, o da appostamento fisso, o nell’insieme delle altre forme consentite. I cacciatori trentini in questione erano stati multati perché avevano esercitato la caccia in alte regioni, pur avendo scelto quella in zona Alpi. Non può sfuggire a nessuno che tentare di “salvare” da sacrosante multe chi ha violato le norme rappresenta una autentica ingiustizia anche nei confronti di chi, svolgendo attività venatoria, osserva le regole. Non vorremmo che pure nell’ attività venatoria si perseguisse la politica dei condoni, odiosi per l’opinione pubblica, deleteri per il senso collettivo della legalità e magari portati avanti con una ferita alla legge nazionale, concludono, sul piede di guerra, le associazioni ambientaliste.
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