Sea Shepherd canta vittoria: quest’anno ha ridotto all’osso la caccia alle balene in Giappone. Ufficialmente la stagione della caccia nel Pacifico si è chiusa in questi giorni dato che dall’altra parte del mondo finora è stata estate e con l’arrivo del maltempo diventa impossibile navigare in sicurezza. La soglia prestabilita dal Governo giapponese per la caccia alle balene per la stagione 2012/2013 era di 950 esemplari catturati. Secondo i dati dell’associazione animalista invece ne sono state catturate appena 75, un danno per il settore molto evidente.
Ricordiamo infatti che il Giappone è l’unico Paese al mondo che caccia le balene, ufficialmente per scopi scientifici, ma in realtà semplicemente per commercializzare parti del suo corpo andando contro ogni trattato internazionale. A limitare fortemente la sua attività sono state in parte le decisioni strategiche dell’Australia e di altri Paesi oceanici che hanno vietato alle baleniere giapponesi di entrare nel loro territorio, ma soprattutto è stata l’attività di Sea Shepherd che, con le sue navi “pirata”, ha contrastato con ogni mezzo l’attività giapponese.
Il mese scorso inoltre uno scontro proprio con una nave degli attivisti portò ad un blocco dell’attività di cattura, peraltro in un momento non molto florido per la caccia. Oggi arriva lo stop ufficiale per quest’anno e così, tirando le somme, si può dire che dopotutto è stato un successo. Nonostante questo però non tutti cantano ancora vittoria. Il Ministro dell’Ambiente australiano Tony Burke ha affermato che anche se per quest’anno è andata bene, bisogna anche tener conto che la prossima estate le baleniere giapponesi saranno ancora lì a tentare di cacciare questi cetacei a rischio estinzione.
Speriamo che questa sia l’ultima, o quasi l’ultima occasione in cui possono comportarsi in questa maniera, prima che la Corte internazionale emetta il suo verdetto
ha affermato Burke, riferendosi ad una richiesta di moratoria mondiale sulla caccia alle balene che non preveda le eccezioni a scopi scientifici come accade oggi, ma che vieti definitivamente questa crudeltà sotto ogni punto di vista.
[Fonte: Corriere della Sera]
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