Le elezioni americane hanno eletto come Presidente degli Stati Uniti per i prossimi 4 anni Barack Obama. Ma ancora per un mese e mezzo a capo del Governo americano ci sarà George W. Bush, purtroppo. Il Presidente uscente sembrava avesse avuto improvvisamente una svolta ambientalista prendendo alcune decisioni in merito a questioni ambientali che gli facevano onore negli ultimi mesi, ma la sensazione è che fossero tutte mosse elettorali.
Essendo stato eletto un candidato dello schieramento avverso, Bush ha deciso di mettergli i bastoni tra le ruote il più possibile, ed anche dal punto di vista delle decisioni ambientali ha deciso che Obama dovrà sudare sette camicie per recuperare agli orrori che lui sta compiendo in questo periodo. I cambiamenti che sta apportando Bush negli ultimi 4 mesi avranno bisogno di molto più tempo per essere riparati dall’amministrazione Obama.
Cominciamo dagli animali. Bush ha ordinato che, nelle commissioni che studiano i rimedi per salvare gli animali in via di estinzione, vengano impiegati meno scienziati. Ciò significa meno menti, uguale più tempo per fare rilevamenti e trovare le soluzioni. Ma i funzionari interni hanno dichiarato che gli scienziati possono continuare a fare le loro ricerche in questo campo a livello volontario, come se ci fosse qualcuno che ha i fondi che fornirebbe lo Stato per la ricerca. Il rischio è che le uniche in grado di sostenere queste ricerche siano le aziende che hanno intenzione di sfruttare le potenzialità della natura in determinate zone, in maniera tale da edulcorare le ricerche e mettere a rischio migliaia di specie. Inoltre le nuove regole proibiscono alle agenzie federali di valutare gli effetti del riscaldamento globale sulle specie in pericolo.
E passiamo proprio a quest’altro argomento scottante (in tutti i sensi): con la scusa della crisi economica, il Presidente ha appena bloccato i fondi per le ricerche per combattere il riscaldamento globale. Ma non solo. Infatti Bush si è prodigato per eliminare alcune obbligatorie e soprattutto indipendenti relazioni degli scienziati che facevano ricerche su dighe, centrali elettriche e altri progetti degli ultimi 35 anni, scusandosi con il fatto che non ci sono i soldi per mantenere efficiente una così imponente macchina. Negli ultimi decenni le ricerche finanziate dallo Stato, e portate avanti per esempio dal National Marine Fisheries Service, hanno permesso di salvare dall’estinzione numerose specie in pericolo come l’aquila calva, simbolo degli Stati Uniti, la pantera della Florida e le gru urlanti.
Obama ha promesso che ribalterà centinaia di decisioni prese dall’amministrazione Bush, noi glielo auguriamo, ma siccome ci vorrà ancora più di un mese (non sappiamo cosa ancora Bush combinerà), e l’iter è molto lungo, prospettiamo sin da ora un lavoro molto duro che speriamo non lo scoraggi mai.
paolo 19 Marzo 2011 il 9:44 pm
certo che almeno a scrivere aquila potreste imparare…
Paola Pagliaro 19 Marzo 2011 il 10:39 pm
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