Il mondo stava andando verso una tragedia senza precedenti. A causa dell’utilizzo smodato dei pesticidi la popolazione delle api in tutto il mondo stava crollando a vista d’occhio. Secondo gli ultimi rapporti delle associazioni ambientaliste, in Europa nell’anno 2007 il numero delle api si era ridotto tra il 30 ed il 50%, per poi stabilirsi al 50% durante il 2008, mentre negli Stati Uniti il numero delle perdite saliva fino al 60-70%.
Una tragedia non solo limitata agli amanti del miele. Le api reggono da sole l’intero ecosistema. Garantiscono l’impollinazione, e di conseguenza l’alimentazione umana e di migliaia di specie animali, le quali senza api rischierebbero di estinguersi. Secondo una frase attribuita ad Einstein, se le api sulla Terra si fossero estinte, alla razza umana sarebbero rimasti solo 4 anni di vita. I provvedimenti presi in tempo però, hanno salvato la situazione.
In Europa e negli Stati Uniti la messa al bando dei pesticidi è partita abbastanza in fretta. In Italia è stata recepita un po’ in ritardo, come al solito, ma è stata altrettanto efficace. Fatto sta che quest’anno registrerà per la prima volta un incremento della popolazione apicola. I neonicotinoidi, le sostanze killer messe al bando dal Ministro dell’Agricoltura Luca Zaia, hanno rischiato di sterminare questi insetti; ma una volta scomparse dalle campagne della Pianura Padana, hanno visto un improvviso ripopolarsi che non solo ha fatto bene all’industria apicola, ma anche alla natura circostante.
A guadagnarci, come dicevamo, in tempo di crisi sono stati anche gli apicoltori, dato che circa 50 mila addetti ai lavori hanno ripreso in maniera soddisfacente la loro attività, minacciata fino a poco tempo fa. Secondo Francesco Panella, presidente dell’Unaapi, Unione apicoltori, questo genere di pesticidi, finora limitati alle colture di mais, devono essere estesi ad ogni campo dell’agricoltura, perché le specie animali che vi andrebbero di mezzo sono le più disparate.
Ma nel resto del mondo cosa succede? Succede che i risultati sono simili a quelli italiani. In California soprattutto, lì dove si era registrato il più alto numero di decessi di api, e proprio dove i fiori si stavano seccando e l’agricoltura sembrava destinata a morire. Quest’anno si è registrato un ritorno delle api, ed il mercato biologico ha ripreso a funzionare. Speriamo che questa vicenda sia servita da lezione.
Fonte: [Repubblica]
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