Dopo il nostro articolo dell’Agosto scorso e la pubblicità (positiva per alcuni, negativa per altri) conseguita alla campagna di Greenpeace sul risparmio energetico, le più grandi catene di distribuzione italiane si sono adeguate al cambiamento, e così l’associazione ambientalista ha potuto stilare una nuova classifica in cui si dimostrano i progressi nei confronti dell’ecologia e in favore dei propri clienti.
Ricordiamo che, per legge, a meno che il nostro caro Governo non decida di cambiarla o di rigettare una proposta che viene dall’Unione Europea, entro il primo Gennaio 2011 tutte le lampadine ad incandescenza dovranno sparire dagli scaffali di tutti i super/ipermercati della nazione. Se tutte le lampadine ad alto consumo venissero sostituite con quelle ad alta efficienza, entro il 2020 risparmieremmo la bellezza di 100 miliardi di Kw/h all’anno, il doppio della produzione prevista per il nucleare.
Al primo posto in questa speciale classifica si attesta ancora una volta Leroy Merlin, il cui obiettivo, quello di non vendere più le lampadine poco efficienti di qui a pochi mesi (entro il Giugno prossimo), è ancora irraggiungibile per molti. Noi comunque saremo qui per testare e riferirvi se la promessa sarà mantenuta.
Anche il secondo posto viene riconfermato dalla Coop, che come Leroy Merlin ha intenzione di eliminare questo genere di prodotto ormai obsoleto nel 2009, me nel secondo semestre. Inoltre la promessa di distribuire 3,5 milioni di lampadine a risparmio energetico è stata mantenuta, perchè da un paio di mesi circa i soci Coop possono già ritirarle presso i centri autorizzati, gratuitamente. Terzo posto per Ikea, che sta portando avanti una massiccia campagna di sensibilizzazione nei confronti delle lampadine ad alta efficienza (vende già tutti i suoi impianti elettrici con questo genere di lampadine), e la promessa è di rimuovere le lampade ad incandescenza completamente entro l’inizio del 2010.
Buon passo in avanti per Castorama che sale al quarto posto perchè mentre fino a quest’estate si manteneva sul vago nelle sue proposte, occupandosi solo di non vendere lampadine a bassa efficienza con il proprio marchio, adesso ha preso l’impegno con Greenpeace di eliminare tutte le “lampadine sprecone” entro il secondo semestre del 2010. Leggermente meglio del gruppo Auchan, che perde una posizione, il quale ha promesso un ritiro delle lampadine sempre entro il 2010, ma a scaglioni, molto lentamente, cominciando prima con quelle con il proprio marchio (cosa che Castorama ha già fatto) e poi man mano con tutte le altre.
Posizioni invariate invece per Carrefour, Finiper Conad e Despar, che hanno deciso di attendere la data di scadenza del 2011 senza tentare di anticiparla o di intraprendere iniziative ecologiche, se non iniziare una campagna di sensibilizzazione rivolta ai clienti. Chiude la classifica ancora una volta Esselunga, che dichiaratamente non porterà avanti nemmeno promozioni verso le lampadine ad alta efficienza per non “forzare il cliente”. Peccato, ha perso una buona occasione per farsi pubblicità positiva e per aiutare l’ambiente, e quindi anche i suoi stessi clienti.
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