Avete fatto tutti i regali di Natale? Per i soliti ritardatari, o per chi ha a cuore l’ambiente, Greenpeace, Legambiente, e tante altre associazioni ambientaliste consigliano il regalo ecologico. Ogni associazione mette a disposizione dei suoi iscritti, ma anche di utenti esterni, dei cataloghi con prodotti eco-sostenibili ed iniziative importanti.
Un esempio? L’adozione dell’animale a distanza, proposta ovviamente dal WWF. L’associazione animalista propone di far “festeggiare” il Natale a specie in via d’estinzione, sottoscrivendo un’adozione per farla rimanere nel suo habitat naturale, così come avviene con i bambini africani. In cambio al sostenitore verranno inviati un peluche, un messaggio di auguri personalizzato, un certificato e una scheda dell’animale, e da quest’anno anche uno screensaver e uno sfondo per il computer. Non a caso si tratta di regali digitali, in modo da salvare centinaia di alberi dalla distruzione per fornire la carta per auguri, foto e quant’altro come avveniva una volta. Tra gli animali che è possibile adottare, oltre alle razze già presenti negli altri anni come gli elefanti, o il finanziamento per salvare i cani dal maltrattamento, da quest’anno si potranno aiutare anche pinguini, foche e orsi polari.
Ma non si tratta solo di adozioni. Ad esempio nel “Bazar” di Legambiente sarà possibile acquistare cosmetici naturali, libri, accessori in materiali eco-sostenibili, ma anche giocattoli, prodotti ad energia alternativa e decine di altri oggetti sfiziosi, considerati come i famosi “regali utili” al 100%. Infatti, sostengono i promotori dell’iniziativa, ogni oggetto è fatto con carta riciclata, senza additivi chimici nocivi, con l’inchiostro vegetale, e prodotti con tecniche certificatamente ecologiche (ad esempio non si sfrutta il lavoro dei bambini).
Ognuno di questi acquisti servirà, oltre a risolvere l’annoso problema di cosa regalare al parente difficile da accontentare, anche a finanziare numerose campagne benefiche, legate ad ognuno di essi. Ad esempio le t-shirt con balene o foreste serviranno a sostenere i lavoratori del Bangladesh. Da quest’anno il Natale non sarà più bianco, ma cerchiamo di farlo diventare “verde”