Il compleanno della bicicletta che quest’anno compie 200 anni è l’occasione giusta per riflettere sulla mobilità ecologica. Il recente rapporto “L’A Bi Ci”, realizzato in collaborazione con VeloLove e GRAB+, dedicato all’economia della bici in Italia e alla ciclabilità delle nostre città, ha fotografato una situazione abbastanza positiva: andare in bicicletta genera un fatturato di 6.206.587.766 euro e come conseguenza positiva c’è anche l’aumento del patrimonio composto dalla produzione di bici e accessori, dalle ‘ciclo-vacanze’ e dell’insieme dell’indotto prodotto dai biker, come per esempio il risparmio di carburante, benefit sanitari e la riduzione delle emissioni nocive.
Secondo la Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) “la sola città di Roma avrebbe oltre 3.200 posti di lavoro in più e 150 morti in meno se si raggiungesse il 25% di ‘modal-split in bicicletta”.
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E a pedalare sempre di più non è soltanto il nord Europa. Nel report di Legambiente infatti si legge:
c’è movimento lento anche nel nostro Paese dove, smentendo la sensazione diffusa che l’Italia sia condannata ad arrancare in coda al gruppo, crescono città a misura di bici e una sempre maggiore attenzione alla ciclomobilità; eccellenze e buone pratiche non sono diffuse in maniera omogenea ma concentrate in alcuni Comuni e circoscritte in alcune aree geografiche. Per avere un’idea della consistenza di questo capitale, spiega il report, “i 6,2 miliardi superano nettamente i ricavi dell’export del vino, uno dei prodotti made in Italy maggiormente apprezzati all’estero.
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Aumentano in Italia anche i frequent biker, cioè gli italiani che utilizzano sistematicamente la bici per il tragitto casa-lavoro che in totale sono 743 mila. Nel nostro Paese crescono anche le piste ciclabili: in sette anni, tra il 2008 e il 2015, nelle città capoluogo sono aumentate addirittura del 50%.
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