Il buco dell’ozono si restringe secondo un trend già individuato negli anni passati. La buona notizia è che il 2012 riporta i migliori dati degli ultimi 10 anni e si pone quindi come una conferma del buon trend posto in analisi.
Il buco dell’ozono sopra l’Antartide continua a restringersi e il 2012 ha registrato in merito il miglior dato degli ultimi 10 anni, come di recente ha comunicato l’Esa, l’Agenzia Spaziale Europea, diffondendo gli ultimi dati raccolti dal satelli meteorologico MetOp. I responsabili dell’Esa hanno dichiarato:
I satelliti mostrano che il buco dell’ozono sopra l’Antartide di recente era il più piccolo osservato negli ultimi dieci anni. Le osservazioni a lungo termine rivelano anche che la tutela dell’ozono della Terra è stata dagli accordi internazionali per proteggere questo importante strato dell’atmosfera.
La grande rilevanza che il buco dell’ozono ha sul clima terrestre è stata di recente provata anche da due studi apparsi sulla rivista Science, che dimostravano come l’assottigliamento dello strato di ozono sull’Antartide avesse causato uno spostamento verso meridione dei venti occidentali nell’emisfero australe e come, in conseguenza dello spostamento dei venti, anche la circolazione delle acque australi avesse subito delle modifiche.
C’è quindi di che rallegrarsi per via della riduzione del buco dell’ozono che trova nel 2012 il dato migliore degli ultimi 10 anni (primato che speriamo venga sostituito a breve da un nuovo record nel 2013) ricordando come anche se la questione del buco non sia più all’ordine del giorno come era ancora una quindicina di anni fa o anche meno, il problema non è certo scomparso. I dati positivi che si stanno registrando negli ultimi anni sono inoltre da considerare come prova di ciò che la concertazione dei vari stati globali è in grado di fare quando decide di applicarsi con una certa serietà al contenimento delle problematiche ambientali contemporanee.
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