Il WWF lancia un nuovo, drammatico allarme bracconaggio. Questa volta le vittime sono i rinoceronti, protagonisti del traffico illegale soprattutto in Sud Africa. La quantità di animali uccisi, ma anche commerciati vivi, si è recentemente impennata a causa del valore dei corni, fino a toccare livelli tristemente da record nel 2011.
Un nuovo allarme lanciato dal WWF riguarda i rinoceronti: attraverso Traffic, la rete di monitoraggio del traffico illegale di animali, l’associazione ha raccolto e di recente diffuso i dati riguardanti il commercio illegale derivante dal bracconaggio: tra il 2007 e oggi i numeri segnano un costante, forte aumento. Soprattutto per ciò che concerne il traffico di animali vivi i numeri hanno conosciuto un forte incremento: si è passati da 13 rinoceronti catturati e commercializzati nel 2007 ai 448 catturati e commercializzati nel 2011, mentre già si parla di una media di 2 rinoceronti catturati ogni giorno per ciò che concerne i primi mesi del 2012.
Nonostante le politiche antibracconaggio imbastite negli ultimi anni in svariate nazione africane, in molti casi il bracconaggio continua a proliferare. Il WWF avverte che ormai lo spaccio di materiali preziosi di origine animale si è collegato alle organizzazioni criminali più estese e potenti, dedite al traffico d’armi e diamanti. In questo quadro alquanto fosco, il Sudafrica sembra giocare un ruolo importante di snodo e commercializzazione, così come il Vietnam sembra rivestire il ruolo di principale acquirente. Su questo punto Tom Milliken, uno degli autori dell’ultimo rapporto WWF, ha dichiarato:
Il picco di richiesta di corno di rinoceronte dal Vietnam non ha niente a che vedere con le necessità della medicina tradizionale: serve a fornire una droga ai frequentatori di feste e a truffare malati terminali di cancro prendendo i loro soldi in cambio di una cura miracolosa che non funzionerà mai.
Aggiungendo che
l’unica soluzione a lungo termine per debellare il bracconaggio al rinoceronte in Africa e Asia sta nell’abbattere la richiesta di corno. Il fatto che il governo vietnamita non abbia giocato un ruolo significativo nell’assicurare questo risultato è un problema, ma rappresenta anche un’opportunità per avviare un’azione decisiva a partire da adesso.
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