Una delle battaglie “secondarie” degli ambientalisti che però non vede sbocchi da anni è quella contro le bottiglie di plastica per l’acqua. Sono inquinanti, si sa, perché per produrre la plastica si consuma petrolio, e per lo smaltimento (se non si differenziano) si sprecano altre risorse. Ma siccome l’abitudine di acquistarle non passa, in America hanno pensato bene di passare alle maniere forti. La cittadina di Concord, nel Massachusetts, ha così deciso di vietare per legge le bottiglie di plastica.
Si tratta della prima volta al mondo in cui una città le mette al bando, e ricorda tanto l’episodio della prima volta in cui le buste di plastica furono vietate. Sembrava una follia, ed invece cominciò prima un supermercato, poi un’intera città, ed ora in tutta Europa sono autorizzate solo quelle biodegradabili. Tornando alla nostra cittadina, l’ordinanza vieta la vendita di acqua in bottiglie di plastica, pena: una multa da 25 dollari che diventano 50 alla terza infrazione.
Dietro questa decisione c’è una scelta salutistica (si sa che le bottiglie di plastica rilasciano sostanze che non fanno bene al corpo umano), ma anche ambientale, dato che meno di una bottiglia su quattro negli USA viene riciclata. La battaglia contro queste bottigliette va avanti da tre anni ed è partita da un gruppo ecologista locale che è riuscito a farla approvare dal consiglio comunale. L’obiettivo, spiegano dall’associazione, è cominciare ad educare gli americani a bere l’acqua del rubinetto, in modo da ridurre le emissioni prima del loro Paese e poi magari iniziare, proprio come le buste, a ritirare le bottiglie anche negli altri Stati, in modo da abbattere il consumo di petrolio e le emissioni da smaltimento.
L’iniziativa è positiva, ma sempre se viene supportata da una buona rete idrica. Anche in Italia da anni si dice di bere l’acqua del rubinetto perché è buona, ma non sempre purtroppo ciò corrisponde al vero. Fino a che non ci saranno controlli seri sulle tubature che ci portano l’acqua in casa, un’azione del genere da noi sarà impossibile.
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fausto 3 Gennaio 2013 il 11:00 pm
Probabilmente l’iniziativa degli americani ha qualcosa da spartire con un problema di gestione della spazzatura. Ci scommetto. Comunque una iniziativa interessante.
Alle volte quando guardo le bottiglie di plastica che buttiamo dopo averle usate mezza giornata mi ritrovo a pensare agli abitanti più poveri dell’Africa: loro se trovano una bottiglia la custodiscono con cura. E’ leggera e robusta, così come le taniche: e può servire per molto tempo. Abbiamo ancora da imparare.