L’idea è nata diversi anni fa, ha cominciato a materializzarsi nel 2007 ed oggi è quasi terminata. Stiamo parlando del bosco verticale, la prima realizzazione di verde urbano sui grattacieli al mondo, realizzato non in una città lontana dell’America o dell’Asia, ma a casa nostra, a Milano. Come si vede dalla foto qui a fianco, ormai il progetto è quasi concluso, e potrebbe diventare un esempio per tutte le grige metropoli del mondo.
Ideato dall’architetto Stefano Boeri, insieme a Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra, pare che dalla “giungla di cemento” possono spuntare dei palazzi verdi, ed è proprio l’idea che sta alla base del Bosco Verticale. Si tratta di due grattacieli della lunghezza di 110 metri uno e 76 l’altro, ricoperti da 900 alberi, 11 mila piante e cinquemila arbusti. Complessivamente l’area comprende 10 mila metri quadrati di verde. Che in una città come Milano non sono di certo pochi.
L’idea, oltre che per uno scopo artistico, è stata realizzata anche a fini sociali. Queste due torri verdi infatti saranno in grado di assorbire la CO2 e ripulire un po’ l’aria irrespirabile della città. Oltre all’ossigeno, queste piante producono umidità che a Milano scarseggia, e la cui assenza può provocare alcune malattie respiratorie, specialmente nei più piccoli. Come se non bastasse queste installazioni sono anche in grado di ridurre l’inquinamento acustico ed hanno un beneficio diretto per la struttura in cui sono state costruite: la isolano. In questo modo il risparmio energetico è notevole perché mantengono il calore d’inverno e non lo fanno entrare d’estate.
Infine, secondo quanto spiegato dagli architetti sul loro sito, il bosco verticale protegge dall’irraggiamento estivo, ma permette di far filtrare ugualmente la luce, ripara dal vento e cattura le polveri sottili. E poi diciamola tutta, un pezzo di verde così imponente in una città in cui domina il grigio fa anche bene alla vista.
[Foto: stefanoboeriarchitetti.net]
salvina inzana 4 Giugno 2012 il 9:27 pm
…ma quale bosco verticale!!!!E quanto costa????E quanta manutenzione occorre?E quanto è dipendente dalle cure dell’uomo? E chi può permetterselo se non i vip? Ma ci facciano il piacere!!!!
Bev 1 Marzo 2017 il 2:12 am
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