Un vero boom dell’usato in Italia negli ultimi tempi: crescono le imprese e le attività di carattere commerciale dedicate alla vendita di prodotti usati, mobili e antiquariato ma anche elettrodomestici, libri, vestiti e chi più ne ha più ne metta. La crisi tiene a freno il consumismo e il mercato dell’usato continua a risorgere.
Da un’indagine della Camera di Commercio di Milano emergono dati molto interessati sul mercato dell’usato in Italia. Il boom è chiaro: si contano ora 3283 imprese nel nostro paese, la maggior parte delle quali concentrate in Lombardia (15,7% del totale) nel Lazio (13,1% del totale) e in Toscana (11,8% del totale). Mentre i consumi continuano inesorabilmente a calare sull’onda della lunghissima crisi economica che sta investendo il paese, il mondo dell’usato, del riciclo, del riuso trova nuova linfa.
La provincia con più imprese dedicate al mondo dell’usato è Roma, seguita da Milano. Se il settore del mercato dell’usato che conta più imprese resta quello del mobile e dell’antiquariato si nota la grande rilevanza del settore vestiti e oggettistica, che rappresenta il 29,9% del totale e che ha segnato una crescita nell’arco di un anno pari addirittura al 14,2%.
Si butta di meno, si spreca di meno. Tanti anziché cestinare vendono e tanti anziché acquistare nuovi oggetti puntano sull’usato. La regione che più di tutte conta imprese nel settore dell’usato dedicato a abiti e oggettistica è la Sardegna, dove il 38% delle attività del ramo sono specializzate in questo. Nell’ultimo anno il mercato dell’usato è cresciuto, in particolar modo, in Calabria, Sardegna, Basilicata e Sicilia, quindi sostanzialmente al meridione, sebbene come abbiamo visto le regioni che contano più imprese restano quelle del centro e del Nord, Lombardia, Lazio e Toscana in primis.
Dalla crisi gli italiani riscoprono il valore del riuso e tengono a freno l’appetito consumistico, producendo meno rifiuti e allungando la vita degli oggetti prodotti in passato.
Photo credits | jafsegal su Flickr
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