Ormai non esiste quasi più una spiaggia in cui si può fare il bagno in tranquillità senza avere il timore si essere pizzicati da una medusa. Purtroppo non è solo questo il dramma, ma riguarda in particolar modo zone talmente invase da questi animali che non è più possibile nemmeno pescare o immergere un piede in acqua. Persino alcune centrali elettriche (ed una nucleare) che si raffreddavano grazie all’acqua di mare sono state momentanemante chiuse a causa di un’invasione di meduse. Ma perché avviene tutto questo? I motivi noti sono due, ed entrambi riconducibili alla stupidità umana: riscaldamento globale e sovrasfruttamento del pesce.
Un recente studio condotto dal Santa Barbara’s National Center for Ecological Analysis and Synthesis (NCEAS) ha notato che non c’è un angolo del pianeta che non deve fare i conti oggi con la proliferazione di queste fastidiosissime meduse. In alcune aree la situazione è davvero drammatica, come le coste del Giappone, dove si devono fare i conti persino con la medusa gigante.
La ricerca è nata sulla spinta di un certo grado di speculazione da parte dei media e dell’opinione pubblica sulle cause, in parte già spiegate in precedenza, di questa indiscutibile fioritura. Così un biologo, un climatologo, un oceanografo ed un’altra trentina di esperti si sono riuniti per trovare dati scientifici a sostegno (o in contrasto) di questa tesi. Per effettuarlo, i ricercatori si sono basati sul Jedi (Jellyfish Database Initiative), un database che contiene dati sulle meduse provenienti da oltre 500 mila punti di raccolta in tutto il mondo, registrati sin dal 1790, per capire in che modo la popolazione di questi esseri gelatinosi possa essere cambiata nel tempo.
I risultati completi non si avranno prima della prossima primavera, ma i ricercatori affermano di voler stabilire quanto c’è di naturale in questo fenomeno. E’ innegabile che le attività umane, come la caccia e la distruzione degli habitat delle tartarughe che normalmente si cibano di questi animali, possano avere influito sul boom demografico delle meduse, ma secondo loro le cause di questo fenomeno sono molteplici e non ascrivibili esclusivamente all’uomo. Entro pochi mesi avremo un quadro più chiaro.
[Fonte e foto: Sciencedaily]
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