Dal Cnr-Ivalsa arriva “BiQueen-Biomasse di qualità per la produzione efficiente di energia” il progetto per un metodo innovativo di controllo della biomassa volto a migliorarne la qualità e verificarne l’ecosostenibilità.
Dal Cnr-Ivalsa (Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree) arriva un nuovo metodo per verificare anzitutto l’origine delle biomasse, quindi testarne la quantità di inquinanti e incentivare la produzione di energia attraverso combustioni strettamente controllate. La ricerca del Cnr-Ivalsa giunge dopo due anni di studi, e si ripromette di fare maggior chiarezza in minor tempo sul reale grado di ecosostenibilità delle strutture a biomasse. Come spiega Marco Fellin, uno degli studiosi coinvolti nel progetto
Nell’opinione comune siamo abituati ad associare la parola biomassa a qualcosa di ecologico, di pulito, ma non è detto che sia così. Attualmente la produzione di energia basata sulle biomasse considera la materia prima prevalentemente in termini di contenuto energetico, ovvero di potere calorifico, di efficienza, di disponibilità, di movimentazione e di costo, mentre vengono esaminati in maniera solo sommaria gli aspetti legati all’origine e alla presenza di sostanze terze, ovvero di inquinanti solidi e composti volatili. Ma nella produzione di energia tramite combustione, quella impiegata per la trasformazione delle biomasse, questi aspetti risultano particolarmente critici.
Il ricercatore sintetizza in maniera esemplare tanto i dubbi che occorre continuare a porsi nei confronti della sostenibilità delle centrali a biomasse tanto i motivi per cui queste non di rado, ma spesso, siano poco attente all’impatto ambientale delle proprie procedure di generazione dell’energia. Proprio in relazione a questi problemi nasce NiQueen, un progetto di ricerca integrato di filiera, volto a provvedere strumenti operativi di grande utilità per verificare in maniera rigoroso e ben studiata l’efficienza delle strutture a biomassa, e la loro sostenibilità nell’ambito di ogni singolo fattore in gioco. Tra le innovazioni introdotte con questo progetto spicca, come ricorda Fellin, l’uso della spettroscopia a infrarosso che permette di definire la tracciabilità delle biomasse: un autentico passa in avanti rispetto alle procedure chimiche tradizionali, più costose, lente e invasive.
Photo Credits | EssentiNieuws su Flickr
Shari 1 Marzo 2017 il 1:05 am
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