Ci siamo spesso occupati di biodiversità in senso animale e vegetale, ma questa è solo la prima parte della parola più ampia “biodiversità”. Infatti in questo termine rientra anche l’uomo, che con le sue azioni a volte illogiche e a volte spietate, rischia di fare male anche a sé stesso.
A Roma, da oggi fino a domenica 23 maggio, presso l’Auditorium Parco della Musica si tiene la conferenza internazionale sulla biodiversità, con un festival internazionale che avrà al centro del proprio dibattito l’alimentazione, la natura e proprio l’uomo.
Sì perché la natura non è soltanto un qualcosa che ci appartiene come un dono di cui possiamo disporre a nostro piacimento, ma è principalmente un diritto di tutti. Un diritto spesso negato a quelle popolazioni povere che vedono il proprio territorio subire le ingiustizie di altre persone senza scrupoli che glielo distruggono sotto gli occhi.
Il festival rientra in una serie di iniziative dedicate all’anno della Biodiversità, celebrato in tutto il mondo, ed accompagnerà la Conferenza nazionale per la presentazione di una strategia sulla natura. Al concorso parteciperanno 8 corti e 10 lungometraggi di artisti di ogni parte del mondo che documentano, dai diversi punti di vista, non solo di diverse popolazioni ma anche da quello di piante e animali, la situazione dell’ambiente, degli ecosistemi, e di tutto ciò che riguarda il declino dell’intero pianeta.
Una mostra con le immagini dei diversi volti di chi interverrà ai dibattiti, ma che potrebbero essere i volti delle popolazioni di tutto il mondo, i quali saranno posti al centro dell’auditorium come a ricordare che questa terra appartiene a tutti, anche a persone all’apparenza così diverse, ma in realtà più uguali di quello che può sembrare.
Tutte le persone hanno il diritto e la responsabilità di partecipare a decidere come il cibo è prodotto e distribuito. La sovranità alimentare è la vera soluzione al dramma della fame nel mondo.
Così Abla Mahdi, uno degli speaker della conferenza, riassume dal lontano Sudan il pensiero della manifestazione. Un pensiero che dovrebbe accomunare tutto il mondo.
Fonte: [Ansa]
Hosseinzadeh Yousef 17 Marzo 2011 il 12:26 pm
vorrei avere E-mail di dott.ssa Maryam Rahmanian ,
sono un ricercatore all’universita di perugia e seguo la biodiversita in iran.
Paola Pagliaro 17 Marzo 2011 il 12:58 pm
Maryam Rahmanian, [email protected]
qui il link in cui trovi il numero.