La biodiversità è un valore, e l’Italia ne ha da vendere. Peccato che molto spesso questo “vantaggio” ambientale venga sprecato, depredato e violentato. Il tutto perché non c’è una legge che tuteli la diversità di flora e fauna, una delle più ricche al mondo, e a cui bisogna trovar rimedio il più presto possibile.
In questo senso si legge la nuova proposta di legge del Partito Democratico che, grazie all’impegno del deputato On. Susanna Cenni, ha avviato l’iter per una legge sulla protezione della biodiversità. Peraltro, proposta arrivata nell’anno delle Foreste, e che verrà presentata al pubblico il prossimo 22 maggio, in occasione della giornata internazionale della biodiversità.
Una giornata
dedicata a sensibilizzare e ad accrescere la consapevolezza su un tema importante e delicato come la difesa del territorio e delle mille varietà di animali e colture italiane. Un patrimonio economico, ambientale e anche alimentare che in Italia è sempre più a rischio
si legge sul comunicato stampa. L’inquinamento industriale, la desertificazione, l’introduzione di specie aliene, la distruzione di habitat, lo sfruttamento indiscriminato del suolo agricolo, ma anche il riscaldamento globale e la deforestazione sono i fattori che comportano una perdita non solo ambientale, ma ciò che spesso non si capisce tra le alte sfere è che la perdita è anche economica. Qui infatti stiamo parlando di intere economie di paesi, città, e a volte persino regioni a rischio, che vanno dal settore agricolo a quello enogastronomico, fino a quello turistico. Settori su cui si basa l’economia italiana e mondiale, messi in pericolo per la volontà di pochi. Secondo i dati dell’On. Cenni, si calcola che a fronte di una perdita di biodiversità del 15% entro il 2050 ci possa essere una perdita del 7% di Pil mondiale, il che tradotto in soldoni si tratta di miliardi di euro andati in fumo.
Per queste ed altre ragioni ho lavorato, con il contributo di competenze tecniche, scientifiche ed economiche, alla Proposta di legge n.2744 “Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria ed alimentare”. Il testo, sottoscritto da circa 80 deputati di entrambi gli schieramenti (Pd, Idv, Udc e Pdl) punta a colmare un vuoto normativo sul piano nazionale promuovendo azioni concrete per il corretto mantenimento della diversità biologica vegetale e animale del nostro Paese ed alla crescita di economie locali attorno a tali valori. Temi questi su cui il Governo è assolutamente assente.
La legge, si legge nella nota,
individua una serie di strumenti per la tutela, la valorizzazione, la promozione dell’economia locale e della conoscenza attorno alla biodiversità animale e vegetale: la creazione di un’anagrafe nazionale delle razze e delle specie, con l’obiettivo di tutelare le varietà locali; la costituzione di una rete nazionale dei coltivatori custodi e degli allevatori di popolazioni animali a rischio di estinzione; l’istituzione di itinerari della biodiversità per promuovere il turismo agroalimentare; la promozione e il sostegno delle comunità del cibo, idea nata e diffusa nel mondo da Terra Madre e Slow food; l’istituzione di un fondo nazionale; e infine investimenti pubblici nel settore della ricerca sulla biodiversità.
Ci vorranno diversi giorni ancora per completare l’intero iter. Vedremo se alla fine questa proposta diventerà legge.
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