Il suo nome scientifico è Rupicapra pyrenaica ornata, ma è meglio conosciuto come camoscio appenninico o camoscio d’Abruzzo, e siamo andati molto vicini al perderlo definitivamente. Questo bellissimo quadrupede era stato inserito nella Lista Rossa dell’IUCN perché il suo numero, soprattutto a causa del bracconaggio, si stava riducendo drasticamente.
Per fortuna alla fine del 2008 le autorità del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise hanno tentato il tutto per tutto, con la migrazione assistita, catturando cioè 8 esemplari e liberandoli nel parco dove, al sicuro dai cacciatori, potessero vivere e riprodursi senza problemi. Un esperimento riuscitissimo, dato che nell’arco di poco più di un anno gli esemplari sono raddoppiati.
Gli esperti del progetto europeo Life, che sta cercando di salvare in questo modo anche uccelli e altri mammiferi, ritengono la nascita di 5 cuccioli di camoscio avvenuta proprio nei giorni scorsi un risultato “straordinario”, dato che un tasso di crescita del 100% non se l’aspettavano nemmeno loro nelle più rosee previsioni.
Ciò significa due cose principalmente. La prima è che il Parco nazionale è terreno fertile per questa specie la quale si è adattata come nel proprio habitat naturale, ma soprattutto che la delocalizzazione assistita funziona, come già dimostrato in altri casi, come ad esempio con il rinoceronte nero. La bella notizia arriva direttamente dal Parco dei Sibillini, dove alcune delle femmine, dotate di radiocollare, hanno deciso di “stabilirsi” per far nascere e crescere i prosecutori della loro specie.
Non è escluso, dicono gli organizzatori, che verranno introdotti nel Parco altri esemplari, nel caso in cui ci fosse una flessione nella riproduzione, ma nel frattempo, per evitare di “disturbare” gli animali, sarà chiuso fino al 31 ottobre il percorso persino agli escursionisti.
Attualmente, secondo i calcoli del WWF, in tutto il Paese sono presenti soltanto 450 esemplari di camoscio appenninico, ma nonostante le buone notizie sulla riproduzione, si continua a mantenere la specie nella Lista Rossa, almeno finché non ci sarà la sicurezza che sia definitivamente fuori pericolo. Ed ora qualche immagine di questa meraviglia della natura.
Fonte: [Ansa]
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