Biodiversità: un quarto degli animali europei è a rischio estinzione

Si parla tanto di difendere la biodiversità, e spesso gli sforzi per salvare le specie in via d’estinzione vengono fatti in Asia e in Africa. Purtroppo però molto spesso non guardiamo nemmeno in casa nostra, e se lo facessimo ci renderemmo conto che la situazione in Europa è molto seria. Secondo l’ultima rilevazione fatta dalla commissione europea sull’ambiente, pare che circa un quarto degli animali nostrani rischia seriamente di sparire.

Uno di questi potrebbe essere la foca monaca, braccata sin dalla prima metà del 20° secolo e cacciata dal suo habitat a causa del dilagante sviluppo costiero e per la pesca eccessiva in Grecia e Turchia, scesa ad appena 600 esemplari; un altro potrebbe essere la lince iberica di cui si contano oggi appena 300 superstiti che sopravvivono nei boschi e nei pascoli del Sud della Spagna, sempre più ridotti.

La biodiversità è in crisi, con le estinzioni delle specie che corrono a velocità senza precedenti

avverte la commissaria all’ambiente dell’UE Janez Potocnik. Secondo la Associated Press invece:

Le specie minacciate sono mammiferi, anfibi, rettili, uccelli e farfalle. Anche la vegetazione è in pericolo. La crisi è dovuta a diversi fattori, inclusa la perdita di habitat, l’inquinamento, invasione di specie aliene, il cambiamento climatico e lo sfruttamento eccessivo.

Anche se l’Unione europea ha lanciato l’allarme sulla minaccia per le specie del Continente, le soluzioni proposte fino a questo momento non piacciono a tutti. Ad esempio era stato proposto un piano per “arrestare la perdita di specie nei Paesi dell’Unione europea entro il 2020”, il quale prevedeva la messa in atto di piani per la gestione per tutti i boschi, il ripristino di almeno il 15% degli ecosistemi degradati, e il controllo delle specie invasive, ma per molti economisti non ci sono i fondi necessari per realizzare tale progetto.

La strategia dell’UE sembra dover fallire a breve perché non è in grado di fornire quanto necessario per proteggere le preziose risorse naturali europee

ha ammesso l’European Environmental Bureau, l’ombrello delle organizzazioni ambientaliste. La Commissione europea ha promesso di rivedere la questione dei finanziamenti, e speriamo che si sbrighino.

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[Fonte: Treehugger]