Questo è il costo che noi europei paghiamo ogni anno per la perdita di specie animali e vegetali, estinte a causa dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici. Il monito arriva dall’Europa dopo l’esito del vertice di Copenaghen dello scorso dicembre e rilancia la biodiversità e la difesa del patrimonio ambientale perché, come ha dichiarato il tedesco Jo Leinen,Presidente della Commissione ambiente dell’Europarlamento
Se non fermiamo la perdita di biodiversità rischiamo di mordere la mano che ci nutre. L’ Europa deve guidare la lotta per la protezione della biodiversità alla conferenza Onu di Nagoya.
La conferenza Onu di Nagoya, in Giappone, è fissata per le giornate dal 18 al 29 ottobre 2010. In occasione dell’anno della Biodiversità i Paesi dell’Onu si incontreranno per fissare gli obiettivi per il 2020, in previsione di un’altra importante data per l’ambiente e la biodiversità, il 2050. Nella seduta plenaria di ieri gli eurodeputati hanno votato, quasi all’unanimità con 505 favorevoli, 22 no e 41 astenuti, la risoluzione comunitaria da presentare alla conferenza Onu per investire nella protezione di animali e piante a rischio di estinzione.I deputati dell’Europarlamento hanno dimostato la loro preoccupazione per i mancati obiettivi del 2010 e hanno chiesto alla Commissione e agli Stati membri delle linee guida per portare a termine tali obiettivi: la riduzione e l’arresto del tasso di perdita della biodiversità; nonché aumento dei fondi di investimento per la tutela delle specie in estinzione.
La risoluzione firmata ieri suggerisce degli obiettivi strategici per il 2020, ad esempio riduzione degli interventi dannosi per la biodiversità; abolizione delle pratiche invasive della pesca; programma deforestazione zero; aumento delle aree protette marine e d’acqua dolce per almeno il 20% e bonifica e ripristino del 15% degli ecosistemi a rischio. Significativo l’impegno dell’Italia e degli altri Paesi per ridurre l’inquinamento e per incentivare la mobilità sostenibile e l’utilizzo di energie rinnovabili. La strada è ancora lunga da percorrere, ma si semina oggi per raccogliere domani.
[Fonte: Ansa]
[Foto: g5.ambra.unibo; nikiezorro.blogattivo; aquilasenzanido]
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