Chi l’ha detto che le auto pulite arriveranno tra decine di anni? Probabilmente sono più vicine di quello che ci aspettiamo. Da qualche anno è scattata in Europa una sorta di “gara” a chi produce più biodiesel, e l’Italia, di solito uno dei Paesi meno attenti all’ambiente, è sorprendentemente tra le prime posizioni.
Si sa che i biocarburanti non sempre sono eco-sostenibili. Se prodotti con materiali cosiddetti “food”, cioè quelli che si mettono in concorrenza con il cibo, sono controproducenti, e dunque nella maggior parte dei casi stanno venendo abbandonati. Ma ci sono diverse produzioni da materiali “no-food”, come fiori, alghe e batteri, in continua espansione sul mercato.
Purtroppo non sappiamo quale delle due tipologie è maggiormente utilizzata in Italia, l’Unione Europea diffonde solo i dati sulla produzione in termini di quantità, ma già il fatto che il nostro Paese sia al quarto posto nella classifica continentale, è un buon punto di partenza. Al primo posto nella produzione di biodiesel c’è la Germania, che è anche il maggior produttore europeo di energia rinnovabile. I tedeschi possono vantare una rete di produzione di cinque milioni e 200 mila tonnellate di biodiesel, numeri stratosferici, se confrontati con chi è soltanto al secondo posto, la Spagna, che produce 3.656.000 tonnellate.
Gli iberici però hanno il grande merito di avere triplicato in un anno la propria produzione, segno che l’impegno ecologico da parte del Governo non si è fermato alla carta, ma è andato oltre, verso l’attuazione di diverse centrali elettriche alimentate dal sole, ed anche in questa direzione. Sul gradino più basso del podio troviamo la Francia, che produce poco più di 2 milioni di tonnellate, mentre l’Italia (che lo scorso anno era terza) scende di un posto con le sue 1,9 milioni. Nonostante abbia perso una posizione però, il nostro Paese può vantare un incremento della produzione rispetto allo scorso anno, ed il declassamento è dovuto solo all’accelerata della Spagna.
Dietro di noi compaiono l’Olanda, che ha recentemente superato il milione di tonnellate, e la Gran Bretagna, che rispetto allo scorso anno ha avuto un incremento di produzione del 60%. Stranamente non ci sono buoni risultati per i Paesi scandinavi, ma forse perché concentrati chi sul nucleare (come la Finlandia), chi sul solare (come la Svezia) oppure sull’eolico (come la Danimarca). L’Est Europa rimane invece indietro, e l’unica eccezione di Paese che si sta dando da fare è la Repubblica Ceca, con un +40% di produzione.
Fonte: [Ansa]
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