Se in Spagna il biodiesel viene prodotto dal riciclaggio dell’olio di cucina, che trova applicazione in diversi settori dalla cosmetica alla pittura, in USA viene prodotto dal grasso degli alligatori. L’idea è stata concepita nella mente del professor Rakesh Bajpai, docente di ingegneria chimica all’Università della Louisiana, e subito è stata messa in pratica da un team di colleghi e studiosi che ne hanno verificato la fattibilità. A quanto pubblicato sulla rivista di scienze, Industrial & Engineering Chemestry Research, l’olio derivato dal grasso degli alligatori sarebbe molto simile a quello di soia e in linea con tutti gli standard ufficiali per essere classificato tra i biodiesel di qualità.
La scoperta avrebbe anche un risvolto ecosostebile nell’economia americana, in quanto ogni anno nei soli Stati Uniti, Florida e Louisiana vengono prodotti oltre 15 milioni di chili di grasso di alligatore dalle industrie che lavorano la carne e la più pregiata pelle del povero rettile che non si sa come smaltire, e finisce in discarica. Da qui il passo a dire
metto un alligatore nel motore
dopo i molti slogan in favore della benzina verde e del biodiesel, è stato molto breve. Il grasso di alligatore contiene difatti un’elevata percentuale di acidi grassi, circa l’89-92% del totale, di cui il 70% è costituito da grassi insaturi, e il restante 30% di grassi saturi. La produzione di biodiesel dal grasso di alligatore è stata concepita in realtà per smaltire le tonnellate di grasso che ogni anno finivano in discarica dopo i trattamenti di lavorazione della carne e della pelle degli alligatori. Di certo i grossi rettili non saranno felici della soluzione, si spera che la loro caccia non aumenterà ora che la scoperta è stata resa pubblica e che gli alligatori sono divenuti produttori inconsapevoli di carburante ecologico per le nostre vetture.
[Fonti: Il Corriere della Sera; Industrial & Engineering Chemestry Research]
Marco 3 Settembre 2011 il 10:19 pm
Ma voi accendete il cervello prima di pubblicare queste corbellerie?
Paola 4 Settembre 2011 il 12:33 am
@Marco: beh a dire il vero se avessi letto il post per intero ti saresti reso conto che la stessa blogger ha espresso perplessità sul rischio che ora aumenti la caccia agli alligatori, comunque si tratta di ricerche che non facciamo noi, sono studi pubblicati e non vedo perché censurarli… tra l’altro se il grasso al momento lo buttano non vedo perché non impiegarlo diversamente, lo fanno anche con il grasso delle liposuzioni… certo non può essere una materia prima su larga scala altrimenti i rischi sono alti, comunque ti inviterei ad abbassare i toni, se vuoi parlare pacificamente sei il benvenuto altrimenti sarò costretta a censurare ulteriori commenti offensivi… e come avrai intuito non ci piace censurare, né i lettori né le ricerche…