Noi di Ecologiae lo sosteniamo da tempo, ma ora è arrivata una importante conferma dal mondo scientifico: l’effetto benefico dei biocarburanti è stato sovrastimato, e dopotutto non sono così tanto migliori dei carburanti tradizionali come ci hanno fatto credere negli ultimi anni. Lo sostengono due scienziati dell’Università di Edimburgo che hanno contestato il calcolo delle emissioni prodotte da questi combustibili. Secondo loro nel computo totale della produzione di CO2 ed altri gas ad effetto serra va considerato anche l’intero ciclo di vita del prodotto stesso, e non solo le emissioni durante il suo utilizzo.
Secondo gli addetti ai lavori del settore tutti i gas che si emettono durante il processo di lavorazione non si devono calcolare perché i biocarburanti, provenienti dalle piante, prima di essere raccolti hanno assorbito più o meno la stessa quantità di CO2 che emettono in un secondo momento. Per questo le uniche emissioni che vanno calcolate sono quelle delle auto che li utilizzano. Ma quest’affermazione è contestata in quanto secondo gli scienziati i biocarburanti sono coltivati su terreni che comunque avrebbero prodotto delle piante che avrebbero assorbito la CO2, anche se non fossero segnate da quel destino. Al massimo si potrebbero considerare come maggiormente assorbenti se la loro capacità di assorbimento fosse superiore a quella di altre piante che sarebbero state coltivate al loro posto, ma pare non sia questo il caso.
Ma c’è di più. Nell’analisi del ciclo di vita si sottolinea anche l’emissione di azoto proveniente da fertilizzanti. L’azoto infatti è uno dei principali gas ad effetto serra perché ogni suo chilo inquina quanto 300 kg di anidride carbonica. Per questo, a conti fatti, le emissioni totali dei biocarburanti in realtà sarebbero di circa il doppio rispetto alle stime ufficiali. Secondo loro, l’unico biocarburante degno di essere definito ecologico sarebbe quello che come fonte ha materiali di scarto da altre lavorazioni perché già relativamente umido e altamente degradato. In questo modo le emissioni di gas serra sarebbero ridotte al minimo, e non si ostacolerebbero le produzioni vegetali.
[Fonte: Sciencedaily]
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Phyllisheelo 14 Febbraio 2017 il 4:27 am
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