La scoperta di bidoni contenenti rifiuti tossici e pericolosi nel largo dell’isola di Gorgona, in Toscana, persi dal cargo “Venezia” della Grimaldi Lines ha suscitato il giusto scalpore e, con tempestività il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, è intervenuto per arginare il problema e per accelerare il recupero dei bidoni.
Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi aveva sollevato una “questione nazionale” per limitare al minimo i danni ambientali e intervenire in modo tempestivo nelle acque della provincia di Livorno per recuperare i bidoni contenenti sostanze tossiche. Tra i primi a segnalare l’incidente è stata Legambiente Arcipelago Toscano, che ha subito lanciato l’allarme per l’ecosistema marino del Santuario Pelagos e del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, ma i rischi per l’ambiente sono stati allargati all’intera costa maremmana. Dalle indagini compiute dall’associazione ambientalista, si tratta di 224 fusti ognuno contenente 200 kg di sostanze infiammabili, tra cui monossido di cobalto e molibdeno. La loro presenza in mare non è dell’ultima settimana, come si credeva, ma l’incidente del cargo “Venezia” è del 17 dicembre scorso. Come ha dichiarato Angelo Gentili, segretario nazionale di Legambiente
A questo punto, oltre al completo recupero e alla relativa messa in sicurezza di tutto il materiale disperso diventa fondamentale anche escludere che eventuali sostanze tossiche possano entrare nella catena alimentare. Per questo è necessario informare in modo dettagliato i pescatori e le istituzioni dei comuni costieri sulle misure da adottare in caso di reperimento dei fusti, perché il fatto che contengano materiale infiammabile, li rende molto pericolosi anche per l’incolumità delle persone.
Tempestivo l’intervento del ministro Clini che ha convocato per lunedì 16 gennaio una riunione a cui parteciperanno la Prefettura di Livorno, la Protezione civile, i tecnici di Asl, Arpat e Lamma (Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica ambientale per lo sviluppo sostenibile), Corpo delle Capitanerie di Porto, Guardia Costiera, Reparto ambientale Marino delle Capitanerie. Il Lamma metterà a disposizione, informa una nota della Regione, Momar, il programma di mappatura della dispersione di inquinanti in mare finanziato coi fondi europei.
[Fonti: Ansa; Asca; Corriere etrusco]
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