Le città dove si può girare in bicicletta nel modo più sicuro? Quelle in cui ci sono poche macchine. Anche se è un aspetto scontato, va riconosciuto che non è l’unico. Secondo l’ultima rilevazione dell’Istat, in collaborazione con l’Aci, girare in bicicletta in Italia è pericoloso, ma non in tutte le città. In alcune come Aosta, Trento, Trieste, Campobasso, e persino Genova dove di certo di automobili non ne mancano, il rischio è pari a zero. Purtroppo in altre città è una scommessa quotidiana.
Secondo il rapporto delle due società, in relazione ai dati del 2010, la città più pericolosa per i ciclisti è Potenza, seguita da L’Aquila, Torino, Napoli e Palermo. Numeri un po’ sotto la media invece per le principali città italiane, Milano e Roma. Quello della strage di ciclisti è un vero e proprio allarme, lanciato da qualche anno in Inghilterra, proseguito negli Stati Uniti dove si stanno moltiplicando i movimenti in favore della sicurezza stradale, e da un po’ arrivato anche dalle nostre parti.
Secondo gli ultimi dati infatti girare in bicicletta è più pericoloso che guidare un’automobile, visto che i tassi di decesso sono quasi il triplo. Per non parlare dei mezzi pubblici. Solo nel 2010, l’ultimo anno in cui i dati sono completi, hanno perso la vita 263 biker, oltre duemilacinquecento negli ultimi 10 anni, a cui si aggiungono quasi quindicimila feriti. Per questo le molte associazioni o semplici cittadini che vogliono spostarsi in bicicletta chiedono con insistenza che vengano adottate una serie di norme di sicurezza, alcune delle quali già previste a tutela degli automobilisti, e non si capisce come mai queste non valgano per i ciclisti.
Ad esempio, la più comune, è la richiesta di piste ciclabili, ma anche l’installazione di sensori sonori sui mezzi pesanti per segnalare la svolta, la riduzione del limite di velocità a 30 km/h nelle aree residenziali che non hanno piste ciclabili, l’introduzione dell’esame sulla sicurezza stradale in bici agli esami di guida e tante altre piccole attenzioni che possono salvare però migliaia di vite.
[Fonte: Corriere della Sera]
Photo Credits | Thinkstock
Lidia 1 Marzo 2017 il 1:21 am
For the reason that the admin of this website is working, no doubt very soon it
will be famous, due to its feature contents.
Also visit my weblog :: ig