Olanda 26-Italia 4. Una partita di percentuali sull’uso della bicicletta negli spostamenti che vede gli italiani mangiare polvere, sollevata dalle due ruote più usate in Europa, oltre che dagli olandesi, dai danesi che sfiorano quota 19%, dai tedeschi con un 10%, dagli austriaci al 9%, dai belgi all’8%, dagli svedesi al 7% (ci aspettavamo di più!) e dai francesi che toccano quota 5%.
Certo una città interamente dedicata alle bici, con vere e proprie autostrade coperte riservate ai ciclisti, come quella progettata in Svezia a Jönköping, è un progetto troppo avanti per il nostro Paese che arranca sulle due ruote e fa fatica tuttora a garantire piste ciclabili che coprano brevi e medie distanze in città, assicurando l’incolumità ai cittadini che decidono di optare per un mezzo emissioni zero.
E’ utile ricordare i mille vantaggi della bicicletta, pro che coprono diverse sfere, da quella economica alla tutela della salute pubblica fino all’impatto ambientale.
Le due ruote sono ecologiche, non inquinano l’aria e non sono fonte di inquinamento acustico. Numerosi studi hanno dimostrato quanto un’attività fisica costante e moderata sia utile per mantenersi giovani e sani, prevenendo i big killer ovvero le malattie cardiovascolari ed il cancro. Prevenzione che si attua proprio liberandosi di quei fattori di rischio noti, la sedentarietà, l’ipertensione e l’inquinamento atmosferico in primis, che causano o aggravano le patologie più diffuse e fatali al mondo, le malattie croniche come il diabete e quella che è una vera e propria epidemia di obesità,
Andare in bici, lo accerta un recente studio danese, diminuisce inoltre il rischio di insorgenza di tumore al colon e al seno. Per l’associazione belga ProVelo 6 km al giorno per cinque gorni a settimana fanno bruciare ben 48 torte e risparmiare 196 kg di CO2 all’anno!
E quello che è salutare per l’uomo, fa bene anche all’ambiente. La riduzione di emissioni di CO2 che comporta avere molti cittadini che si spostano in bici giova all’aria, alle strade, meno intasate dal traffico, alle tasche dei ciclisti che evitano di comprare benzina e anche alle casse dei Comuni che non devono pagare multe salate per lo sforamento dei livelli di polveri sottili in cui fanno certamente la loro parte le auto, specie quelle di vecchia generazione. Bici equivale a meno smog, meno piogge acide, diminuzione dell’effetto serra, più salute, meno spesa pubblica.
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