Nel 2013 il mezzo più pericoloso sarà la bicicletta. Lo ha stabilito l’Osservatotorio il Centauro-ASAPS sulla pirateria stradale, il quale ha osservato il trend degli ultimi anni per quanto riguarda gli incidenti. All’aumentare delle biciclette in circolazione aumentano anche il numero degli incidenti, e quindi dei morti. E considerando che lo scorso anno le vendite delle bici hanno fatto registrare il picco, superando anche quelle delle auto, diventa solo una questione matematica.
Stando così ai dati del 2012 scopriamo che considerando a campione quasi mille incidenti, in 22 di essi i ciclisti hanno lasciato la propria vita sulla strada, più di uno al mese. Secondo le stime di altre fonti come Salvaciclisti il numero complessivo sarebbe molto più alto, quasi uno al giorno. Un incidente su 7 riguarda le bici, ma la vera differenza con le auto è che quando l’impatto avviene con una bicicletta, è quasi matematico che il ciclista finisca all’ospedale o anche peggio.
Certamente non è una questione di inciviltà alla guida. Più probabile invece è che la causa sia da ricercare nell’inadeguatezza delle strade. Le piste ciclabili scarseggiano e sono poco sicure, e mentre in tutta Europa e nel mondo civilizzato i piani urbani vengono rivisti per far spazio alle bici più che alle macchine, in Italia siamo ancora indietro, con troppo spazio lasciato ancora alle auto ed incroci pericolosi, piste che si interrompono all’improvviso ed altri disagi per chi preferisce spostarsi sulle due ruote.
Un dato rende ben evidente quanto siamo rimasti indietro rispetto all’estero. Negli altri Paesi europei (quelli nordici ed i Paesi Bassi su tutti, ma in generale in quasi tutto il Continente) i ciclisti viaggiano talmente più in sicurezza che quando vengono in Italia rischiano la vita. L’anno scorso nello stesso campione sono state di più le vittime straniere (34) che quelle italiane (22). Evidentemente non sanno che devono stare attenti molto più che nei loro Paesi.
[Fonte: Repubblica]
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