Nel caos delle elezioni politiche e degli scenari fino a poco tempo fa improbabili, il leader del Pd Pierluigi Bersani propone il suo piano per governare l’Italia “del cambiamento” focalizzando l’attenzione su 8 punti da “realizzare subito”. Lancia la sfida ai grillini e al loro leader per condividere un piano di rilancio dell’economia e dell’Italia a partire dalla Green economy.
Non vuole scendere a compromessi, Pierluigi Bersani, “mai larghe intese” scrive nell’intervista rilasciata a La Repubblica sulle pagine di twitter e neppure rispondere agli insulti di Beppe Grillo. Lui punta al governo del cambiamento. Cambiamento che si può attuare creando un ministero per lo Sviluppo Sostenibile “visto che l’economia verde deve essere il cuore del nuovo governo che ho in testa”. Dunque rilanciare l’Italia dalla Green economy, creando occupazione e investendo sulle tecnologie pulite. Bene, c’è intesa con i grillini? e con il Pd?
Eh, sì perché contestazioni alla sua idea arrivano tuttavia dai diessini Roberto della Seta e Francesco Ferrante che non hanno potuto candidarsi alle elezioni 2013 per decisioni prese dallo stesso Bersani. Secondo i due politici la cancellazione del ministero dell’Ambiente e la fondazione di “un fantomatico ministero dello Sviluppo Sostenibile” potrebbe allontanare il Paese dell’Europa, “e dal futuro”. I due diessini temono che ridurre il tema ambientale allo sviluppo della Green economy
Significa ignorare che per una quantità crescente di cittadini l’ambiente è prima di tutto qualità della vita, lotta all’inquinameto e ai cambiamenti climatici, tutela del paesaggio, difesa dei beni comuni. Per questo in tutti i Paesi europei c’è un ministero dell’Ambiente autonomo ed autorevole.
Si teme in sostanza che la cultura ecologica diventi una consequenza del rilancio occupazionale dell’Italia secondo quelle che sono state definite le tecnologie verdi e che
L’ambiente diventerebbe la foglia di fico per coprire e giustificare politiche vecchie e antiecologiche.
Forse non è questa l’idea di Bersani, oppure sì?
[Fonte e foto: Bersani 2013]
sergio 1 Marzo 2013 il 8:51 pm
Ferrante e Della Seta si vendicano dall’esclusione il chè dimostra che era proprio opportuna. Sono preoccupati perchè se tolgono il ministero dell’ambiente chi li dà i soldi a Legambiente? siccome loro non lavorano ma sono abituati a redditi da 120.000 euro annui sono giustamente preoccupati……
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