In occasione del primo San Francisco Green Film Festival, una rassegna cinematografica dedicata ai corti e lungometraggi con tematiche ambientali, che si è tenuto due settimane fa, un film ha attirato l’attenzione di molti in quanto potrebbe rappresentare la soluzione ad uno dei problemi principali degli oceani: la perdita di barriere coralline.
Il film si chiama The Coral Gardener (letteralmente “il giardiniere di coralli”, dura appena 10 minuti e racconta di un uomo, Austin Bowden-Kerby, che ha avuto un’idea sorprendente. Il dott. Bowden-Kerby è un biologo marino che vive nelle isole Figi, ed ha trovato un modo semplice ma efficace per ripristinare la barriera corallina: allevarla. Ha insegnato il suo metodo alle comunità costiere ed ha già avuto successo nel migliorare la salute delle barriere locali.
L’idea è semplice. Il modo migliore per risparmiare scogliere è gestire con attenzione l’impatto umano e l’interazione con le barriere, lasciando che la gente locale conosca meglio le scogliere e si assuma la responsabilità della coltivazione della flora e della fauna, fondamentale per la sopravvivenza di pesci o frutti di mare che compongono un intero ecosistema. Come riporta One Country:
Per alcuni ambientalisti, come tattica interventista è un’estensione dell’intromissione umana che ha avviato il declino di porzioni importanti delle barriere coralline in tutto il mondo. Ma il dottor Bowden-Kerby è fermamente convinto che, in molti casi, le barriere che finora sono andate declinando potrebbero essere salvate solo dagli attivisti.
Secondo il biologo, una barriera corallina non può riparare se stessa, ed ha illustrato la situazione prendendo ad esempio il caso più estremo di danno alla barriera, quello delle larve di corallo che non possono stabilirsi sulle macerie delle barriere già distrutte.
La mia ricerca ha scoperto che se si simula un uragano che spinge i rami dei coralli vivi sulle macerie, i coralli finiscono con l’attaccare le macerie e iniziano a ristabilire se stessi. Quindi ciò che dobbiamo fare è imparare a collaborare con la natura per aiutarla a riprendersi.
Come descrive questo breve documentario, l’allevamento dei coralli si sta dimostrando un sistema che funziona. Ha vinto diversi premi importanti, e il metodo è stato accettato e praticato con successo da 8 villaggi nei distretti Cuvu e Tuva delle Figi. Vedremo se verrà preso in considerazione per salvare le barriere coralline del resto del mondo.
[Fonte: Treehugger]
dtek91 14 Marzo 2011 il 5:45 pm
che bellissima notizia 🙂
Paola Pagliaro 14 Marzo 2011 il 6:31 pm
🙂