Sono state scoperte le cause della morte della balenottera spiaggiata lungo le coste di San Rossore, in provincia di Firenze, lo scorso 26 gennaio.
La balena di 25 metri, chiamata Regina perché per morire ha scelto il litorale della Versilia dove si trovava la tenuta reale, è morta a causa del morbillo e della pcb (policlorobifenili).
Le analisi sono state effettuate dall’Unità di Intervento Nazionale per la gestione di Spiaggiamenti Straordinari, istituita presso la Facoltà di Veterinaria di Padova dal Ministero dell’Ambiente, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta e con altri enti pubblici competenti. Come hanno spiegato gli esperti, tra cui lo scienziato del Dipartimento di Sanità Pubblica, Patologia Comparata e Igiene Veterinaria dell’Università di Padova, Sandro Mazzariol
Le indagini effettuate hanno permesso di identificare la presenza di infezioni da Morbillivirus e Toxoplasma gondii nella balenottera spiaggiata a San Rossore in provincia di Firenze. La Toxoplasmosi è arrivata per ultima. Sul suo corpo c’èra il segno dell’infezione, ma non i danni della malattia.
Ha poi aggiunto lo studioso
Credo che la balenottera sia morta per un complesso di cause e non per un solo evento.
La balena era molto debilitata perchè non mangiava ma ne llo stesso tempo “soffriva di problemi renali”. La ridotta funzionalità del rene ed il digiuno prolungato hanno compromesso lo stato di salute dell’animale che ha poi scelto di morire lungo la spiaggia di San Rossore, uno dei luoghi meno inquinati della costa, oggi parco naturale. Il mammifero aveva alti livelli di contaminanti con valori 10 volte superiori a quanto rilevato nei casi precedenti di spiaggiamenti. Questi esami, come ha spiegato ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana), sono solo un modo per comprendere meglio le cause degli spiaggiamenti e delle morti dei cetacei
Alla luce delle scoperte effettuate è chiaro che si rende necessario il monitoraggio costante e sistematico degli spiaggiamenti al fine di ricavare elementi utili ai programmi di conservazione di queste specie.
Anche perché gli animali, pur vivendo in ambienti distanti dal nostro, hanno allo stesso modo un ruolo epidemiologico “non trascurabile”. E’ in progetto un programma di raccolta dati e di prevenzione per la conservazione e la salvaguardia delle balenottere che, come gli squali bianchi, sono a rischio estinzione.
[Fonte: AGI News]
[Foto: magazine.quotidiano]
raffix83 14 Marzo 2011 il 12:02 pm
Provincia di Pisa comunque….