Valutando tre parametri di sostenibilità, Greenpeace ha voluto ordinare in una graduatoria le principali aziende di tecnologia per capire chi è più green e chi invece deve migliorare. In questa classifica con ben 21 partecipanti vince Google, grazie in particolar modo a delle politiche di salvaguardia del clima avviate ormai da anni e che non si fermano solo all’utilizzo delle rinnovabili, ma a tanti aspetti del vivere sostenibile che servono da esempio per le altre aziende e non solo.
I tre parametri entro cui sono state classificate le aziende sono: politiche di approvigionamento energetico ed efficienza (in sostanza utilizzo di rinnovabili e risparmio energetico); impegni e soluzioni, presenti e future, per ridurre la propria impronta energetica; impegno nella promozione delle energie pulite.
Il successo di Google si basa essenzialmente su due aspetti: la riduzione delle proprie emissioni di gas serra, con l’impegno portato al 30% entro il 2020 in Europa, e l’utilizzo delle fonti rinnovabili negli USA. Così il motore di ricerca più famoso del mondo ha ottenuto un punteggio di 53 su 100, non tantissimo ma sempre il migliore della sua categoria.
Al secondo posto troviamo l’americana Cisco che è riuscita a fornire le sue infrastrutture per il 20% da energie rinnovabili, seguita da Ericsson e Fujitsu. Una citazione particolare Greenpeace ci tiene a farla per la giapponese Softbank (non è una banca ma una società di telecomunicazioni) che dopo il disastro di Fukushima ha abbandonato l’energia nucleare per passare alle rinnovabili. Peccato che sugli altri aspetti non vada poi benissimo e quindi non supera il punteggio di 38.
I peggiori invece sono Oracle, Telefonica e TCS, il primo perché non ha comunicato in maniera chiara i propri parametri, mentre gli altri due per non aver preso sufficienti impegni in nessuno dei tre campi. Vanno effettuate inoltre citazioni di merito per Fujitsu che è quella che ha intrapreso i maggiori impegni per la risoluzione del problema climatico; IBM che ha agito meglio di tutti per la riduzione del proprio impatto sul clima; ed appunto Softbank per la miglior decisione politica. E’ possibile consultare la classifica completa direttamente dal sito di Greenpeace.
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