L’idea non è nuova, circola già da qualche anno ma, a parte qualche piccola eccezione, non se n’è mai vista l’applicazione. Eppure cospargere le autostrade di pannelli solari sembra una delle idee più sensate che potrebbero venire a chi vuole investire in questo campo, solo che stranamente ancora non è decollata. Potrebbe esserlo ora grazie ad un brevetto tutto italiano.
Ma per spiegarla meglio è il caso di fare un passo indietro. Da anni infatti c’è in corso una battaglia tra chi vorrebbe produrre tantissima energia solare riempiendo i terreni di pannelli fotovoltaici e chi invece vi si oppone perché afferma che quei campi potrebbero essere impiegati per produrre del cibo. Indubbiamente entrambe le parti hanno le loro ragioni, e per questo la soluzione stava nel trovare dei terreni che fossero adatti alla costruzione dei pannelli solari, senza però intralciare le colture.
Si è provato così ad installare i pannelli sui tetti delle case, ma questo spazio è limitato e non basta per una scala industriale. Così da un po’ ha preso piede l’idea di installare dei pannelli fotovoltaici lungo le autostrade. Dopotutto è l’ambiente ideale, migliaia di chilometri di spazio libero, in cui il sole picchia direttamente per gran parte del giorno, e dove di certo non si può produrre nemmeno un pomodoro. E allora perché non sfruttarlo? Facendo un giro per le autostrade italiane oggi vediamo che alcuni cartelli elettronici sono alimentati da dei piccoli pannelli, ma è ancora troppo poco.
Per questo l’inventore Luciano Paoletti ha pensato alle “autostrade energetiche“. Queste prevedono pannelli con cellule a film sottile Cigs (seleniuro di rame-indio-gallio) che essendo molto sottili possono essere come “spalmate” lungo le barriere divisorie delle autostrade, ma anche delle superstrade, tangenziali e praticamente ovunque possono essere tirati su dei muri in cemento. Paoletti ha brevettato la sua invenzione nel luglio scorso, e secondo lui questa potrebbe essere la soluzione visto che i vecchi pannelli erano ostacolati perché ritenuti poco sicuri per la viabilità. La trattativa con la società Autostrade è aperta, vedremo se si riuscirà a ricavarne qualcosa.
[Fonte: Corriere della Sera]
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