Le gare automobilistiche sono sempre state criticate per il loro forte impatto ambientale. E così se in Formula Uno si sta tentando di limitare i danni con qualche aggiustamento tecnico, qualcosa in più tentano di fare i “concorrenti” di NASCAR, la serie di gare automobilistiche che si disputa negli Stati Uniti. In particolare è il circuito di Infineon Raceway, a Sonoma, in California, a salire oggi agli onori della cronaca.
Questo circuito è già passato alla storia del trasporto sostenibile per aver ospitato la gara delle moto elettriche nel 2009, ed ora ha deciso di fare di più, tentando con le auto. Ma le automobili da corsa di NASCAR sono alimentate a benzina, non possono di certo essere elettriche, e allora il problema viene aggirato puntando sull’alimentazione dell’impianto. Non solo infatti gli organizzatori hanno appena inaugurato un impianto solare abbastanza grande da fornire il 41% del fabbisogno elettrico al circuito, ma hanno anche installato dei cartelloni con LED ultra-efficiente per le pubblicità, e per falciare l’erba hanno preferito affidarsi… alle pecore.
Forbes ha recentemente pubblicato un servizio sul circuito Infineon, parlando di un’installazione da 1.652 pannelli solari, e la sostituzione dei cartelloni pubblicitari che usavano 7.000 lampadine ad incandescenza, con altri composti da 57.600 LED che utilizzano la metà dell’energia dei loro predecessori. Ma ciò che ha sicuramente incuriosito di più è stato che, anziché affidarsi a macchinari tagliaerba alimentati a gasolio, la pista ha visto pascolare 3.000 pecore che hanno ottenuto lo stesso risultato sull’erba.
Certo, tutte queste trovate sono più pubblicitarie che altro, visto che la quantità di emissioni risparmiate è davvero esigua, eppure è l’idea che deve far riflettere un’industria che fattura miliardi di euro in tutto il mondo, ma che inquina anche in modo esagerato. Se ogni circuito avesse l’alimentazione almeno a metà garantita da fonti rinnovabili, come fa quello di Sonoma, la CO2 risparmiata complessivamente potrebbe cominciare a diventare importante.
[Fonte: Treehugger]