Cambia la percezione dell’auto in Italia, da bene di possesso a puro servizio. Complice i prezzi astronomici della benzina, ora notevolmente più bassi, ma che quest’estate hanno depredato più di qualche tasca, le tasse, assicurazioni, bolli, eco-pass, parcheggi introvabili e con costi esorbitanti nelle grandi città, i cittadini italiani tornano a guardare alle quattro ruote come ad un mero mezzo per spostarsi. E allora volano anche le quotazioni del car-sharing, l’auto da bene singolo diventa multiproprietà, condivisa e condivisibile da aziende e privati per risparmiare sui costi ed inquinare meno.
Ma qual’è allo stato attuale delle cose la situazione del car-sharing nel nostro Paese? Se ne è parlato in occasione del IV Forum Nazionale del car-sharing organizzato a Roma da Ics (Iniziativa car-sharing), nel corso del quale è stata tracciata una vera e propria fotografia relativamente alla soddisfazione e all’utilizzo del servizio di condivisione delle auto da parte degli italiani.
I dati raccolti dall’Ics (reperibili nel rapporto completo in Pdf sul sito dell’associazione), sono stati pubblicati da Ansa Ambiente, nella versione che vi proponiamo integralmente, che è una valida spiegazione del car-sharing in Italia:
- COS’E’: con un abbonamento annuale è possibile prenotare e prelevare da un parcheggio ad hoc 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno un veicolo, da utilitarie a furgoni. Si paga solo l’effettivo utilizzo attraverso tariffe orarie e chilometriche;
- DOVE E’ ATTIVO: Bologna, Firenze, Genova, Milano, Modena, Palermo, Parma, Rimini, Roma, Torino, Venezia e in 8 province: Bologna, Firenze, Milano, Torino, Modena, Venezia, Cuneo, Biella. In via di attivazione a Padova, Savona, Brescia, e sarà esteso nelle Province di Firenze e Torino;
- AUTO, PARCHEGGI, UTENTI: le auto a disposizione nelle citta’ sono 474; le flotte più consistenti si trovano a Torino (100 veicoli), Genova (75) e Milano (70); i parcheggi sono in totale 316 e Torino è la cittaà più fornita con 70. Gli utenti del servizio sono circa 16.000. Venezia e Torino sono le città che possono contare sul numero maggiore di utenti;
- IDENTIKIT UTENTE: uomo (58%), adulto (il 60% ha tra i 35 e i 64 anni), istruito (52% laureati) e non autodipendente (52% non possiede auto). Il 41% ha l’abbonamento per il trasporto pubblico e il 65% utilizza i mezzi pubblici settimanalmente contro una media italiana del 12,8%; il 32% usa la bici. Da rilevare che il 17% di chi si abbona lo fa per convenienza. L’auto in car sharing è utilizzata per lo più per il tempo libero (57%) e per shopping o commissioni (39%);
- PROMOSSI e BOCCIATI: gli utenti promuovono in blocco il servizio di car sharing con un voto pari a 7,7. Parma e Torino sono le prime della classe con un 8,1;
- CONOSCENZA e PERCEZIONE: nei comuni in cui è attivo, il car sharing è conosciuto dalla metà dei cittadini con punte a Genova (69%) e Modena (65%); meno conosciuto a Roma (35%);
- AZIENDE: il 92% di aziende abbonate sono private, piccole (l’80% ha meno di 15 dipendenti) e per il 40% non hanno auto di proprietà. Le auto aziendali percorrono in media 11.496 chilometri l’anno e i costi sostenuti per l’auto sono in media di 1.697,8 euro;
- ACCORDO ICS-COOP: Coop ha sottoscritto dal 2006 un accordo con Ics, promosso dal ministero dell’Ambiente. Dopo due anni dall’attivazione, sono circa 500 i soci che nelle città interessate usufruiscono del servizio e sono associati al circuito nazionale Ics. Si tratta del 5% del totale soci car sharing.
[Fonte: Ansa Ambiente]
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