E’ partito ieri da Ginevra, in Svizzera, il giro del mondo in sella a mezzi di trasporto alimentati da rinnovabili. Meglio conosciuto come Zero Emission Race, sarà più che una gara, una passerella per le tante possibilità future che le energie rinnovabili ci offrono, nel tentativo di far diventare l’industria dei trasporti (e non solo) più pulita.
Phileas Fogg, il protagonista immaginario del romanzo di Jules Verne del 1873 Il giro del mondo in ottanta giorni, è stato un uomo ambizioso
si legge sul sito della manifestazione, che ha preso ispirazione proprio da questa che è stata una delle pietre miliari della letteratura mondiale. Il suo sogno era quello di circumnavigare il globo in 80 giorni, proprio come quello di Louis Palmer, l’insegnante svizzero che ha costruito la prima macchina 100% solare che ha mostrato in tutto il mondo, e da cui è nata la manifestazione che serve a mostrare la potenza e il potenziale dell’energia del sole.
Al momento Palmer ha ispirato qualche centinaio di persone, e così da ieri cinque squadre provenienti da diversi Continenti hanno iniziato una corsa intorno al globo con veicoli elettrici. La Zero Emission Race organizzata tra gli altri proprio da Louis Palmer, prevede 4 squadre provenienti da Australia, Germania, Corea del Sud e Svizzera, le quali sono partite ieri e ritorneranno in Svizzera, percorrendo 18.642 mila miglia (o 30.000 km) su strada.
Gli automobilisti utilizzeranno nient’altro che energia solare per alimentare le proprie auto, si fermeranno in 150 città (nessuna italiana), tra cui Berlino, Mosca, Shanghai, Los Angeles e Cancun, che ospiterà il vertice ONU sui cambiamenti climatici, alla fine di novembre. Durante il suo viaggio intorno al mondo, Palmer ha deciso che porterà il suo taxi solare nella sala conferenze dove si terranno i negoziati sul clima di Bali per mostrare a politici scettici le vere potenzialità di un veicolo che, con qualche aiuto, potrebbe già sfrecciare sulle nostre strade.
Prossima tappa sarà Root, sempre in Svizzera, che sarà raggiunta questa mattina, da cui poi le auto prenderanno la strada della Germania e da lì in giro per l’intero globo.
Fonte: [Treehugger]
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