Perché in Italia le auto elettriche non decollano? Secondo la Commissione Europea è colpa della mancanza delle infrastrutture. Ed i richiami dell’UE, si sa, non sono mai tanto delicati. L’ultimo, bonario per ora, è arrivato dalla commissione trasporti che ha ripreso l’Italia che, a suo dire, si è poco impegnata per creare una rete di stazioni di ricarica che sia sufficiente ad invogliare i cittadini ad acquistare un’auto elettrica. Speriamo solo che ci si dia da fare prima che arrivino le solite multe.
Purtroppo, guardando i numeri, siamo ancora molto indietro rispetto agli obiettivi. La nostra promessa infatti era stata di realizzare 125 mila stazioni di ricarica per auto elettriche su tutto il territorio nazionale entro il 2020. È vero che mancano ancora 7 anni, ma è vero pure che abbiamo realizzato questo obiettivo per poco più dell’1%. Attualmente in Italia infatti ci sono appena 1350 stazioni, ma a preoccupare è che il primo step, cioè il primo obiettivo intermedio fissato al 2015, quindi fra soli due anni, è di 67 mila stazioni di ricarica. In pratica tra 2013, 2014 e 2015 dovremmo crearne 20 volte in più all’anno, un obiettivo che logicamente è impossibile.
Anche l’obiettivo per fine anno, le 4000 stazioni, sembra difficile, anche se fattibile. Ma l’Italia è rimasta indietro anche su un altro campo, quello delle stazioni GPL per i porti. Secondo i piani europei ogni porto dovrebbe avere almeno uno di questi impianti, ma attualmente in Italia solo uno su dieci ne è fornito. Ma il GPL manca anche sulle strade, anche se qui la situazione è un po’ migliore visto che almeno in questo campo negli ultimi anni c’è stata un’accelerazione. Non abbiamo ancora raggiunto i livelli voluti dall’UE, ma almeno la situazione non è tragica come per le stazioni elettriche. A breve inoltre verranno introdotti anche dei regolamenti per l’idrogeno ed i biocarburanti. Vedremo l’Italia quanto ci metterà a recepirli.
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